Eredità Conte, 15 milioni sono nel paradiso fiscale delle Bahamas
Il trasferimento dall'Italia è avvenuto attraverso la Bsi con sede a Milano. Difficile pensare che sia applicabile il provvedimento di sequestro disposto prima dal giudice civile Nicoletta Lolli e poi dal gip Nicoletta De Nardus. E ancor più difficile ipotizzare un congelamento giudiziario per il milione di euro che Luciano Cadore ha donato alla Libera Fondazione, l’ente senza fini di lucro creato dall’ex sindaco Giustina Mistrello Destro, oggi parlamentare Pdl

La firma di Mario Conte e, sopra, quella trovata in calce al testamento presentato da Luciano Cadore
Frantumato, spezzettato, distribuito tra conti principali e secondari (alcuni di difficile identificazione), investimenti differenziati e altre regalìe. Ha preso mille indirizzi la valanga di contante lasciata in eredità dal multimilionario padovano Mario Conte, incassato dall’ex domestico-tuttofare Luciano Cadore. Una solida porzione è già al sicuro. Ben quindici milioni di euro risultano trasferiti alle Bahamas, più che un paradiso, un vero e proprio rifugio fiscale secondo la lista «nera» pubblicata dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). Ma come ha fatto Luciano Cadore, ex dipendente della pellicceria «Contefurs» - creata dal nulla e governata per quasi cinquant’anni dall’imprenditore Conte - a blindare con tanta destrezza quel capitale sterminato di cui è diventato d’improvviso l’unico beneficiario grazie a un testamento finito al centro di una clamorosa inchiesta giudiziaria? Come ha fatto lui - già garzone di bottega, per vent’anni maggiordomo-tuttofare dell’ex datore di lavoro - a movimentare milioni di euro in contanti, obbligazioni e titoli, scegliendo in un mercato non facile da decifrare professionisti di rango cui affidare la tutela dei propri interessi e mettendo al riparo il patrimonio conquistato, soltanto in minima parte finito sotto sequestro per ordine dell’autorità giudiziaria?
Uno dei primi atti realizzati da Luciano Cadore è stato il trasferimento milionario nel paese caraibico attraverso la Bsi con sede a Milano, istituto fondato nel 1873 a Lugano come Banca della Svizzera Italiana, dal 1998 parte del Gruppo Generali. Trasferimento che risulta in capo alla Bsi delle Bahamas direttamente collegata con la capofila svizzera.
Difficile pensare che nei confronti di quella somma, prima o poi, sia applicabile il provvedimento di sequestro disposto prima dal giudice civile Nicoletta Lolli e poi dal gip Nicoletta De Nardus. E ancor più difficile ipotizzare un congelamento giudiziario per i soldi che Luciano Cadore ha «donato» come atto di liberalità. Ovvero il milione di euro finito nelle casse di «Libera Fondazione», l’ente senza fini di lucro creato dall’ex sindaco di Padova Giustina Mistrello Destro, oggi parlamentare Pdl, un tempo molto vicina al milionario defunto Mario Conte. Una fondazione in cui risulta coinvolto Cadore. E pure Alessandro Castellini, ex manager del Venezia Calcio, commercialista di fiducia di Giustina Destro e del neo-erede Cadore. Commercialista che figura registrant (intestatario) del dominio liberafondazione.it creato il 17 aprile 2009. La fondazione, con sede in piazza Garibaldi 8 a Padova (lo stesso indirizzo dello studio Castellini), ha tra i suoi scopi «la promozione degli usi e delle tradizioni del popolo italiano, cercando di favorire il mantenimento e la prosecuzione degli stessi rendendoli attuali». Piuttosto costosa l’adesione: 30 mila euro per gli aspiranti fondatori, 10 mila per i partecipanti.
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