Ex Popolari, Intesa paga i pendolari

Disciplinati welfare, paghe e spostamenti: rimborsi sopra i 35 chilometri
Il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, in una recente immagine d'archivio. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
Il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, in una recente immagine d'archivio. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
PADOVA. Raggiunto l'accordo tra Intesa Sanpaolo e sindacati del credito sull'integrazione delle ex banche venete, Veneto Banca e Popolare di Vicenza. Due giorni di incontri a Milano, lunedì e ieri, per sottoscrivere l’intesa, che di fatto sancisce il definitivo accorpamento degli istituti veneti nel gruppo. E disciplina materie quali l'organizzazione del lavoro, il welfare, le retribuzioni, la mobilità territoriale e professionale, la riqualificazione dei dipendenti delle ex banche venete. Tra i punti più delicati quello dei contributi alla mobilità. Con la chiusura di centinaia di filiali delle ex popolari venete, moltissimi dipendenti sono costretti a cambiare località di lavoro, anche molto lontana rispetto la precedente. L’accordo prevede che sarà riconosciuto un contributo forfettario a copertura delle spese di viaggio (per chi usa l’auto propria), erogato per la durata di 6 anni dalla data del trasferimento, esclusivamente nel caso di spostamenti superiori a 35 km (70 km A/R), calcolati in funzione della distanza tra la residenza e/o domicilio e la nuova sede di lavoro ed in ragione del numero di km effettuati superiori al predetto limite. Copertura completa dei costi per chi utilizzerà i mezzi pubblici. «Abbiamo tutelato oltre 90% dei colleghi delle ex venete, non sono state toccate le retribuzioni, nonostante fosse l’intenzione dell’azienda - ha commentato Helga Boscato, coordinamento del gruppo Fabi Intesa Sanpaolo -. Nella complessità dell’accordo è stato incrementato il welfare per molti colleghi. Non abbiamo dimenticato i giovani che sono stati assunti con i tempi determinati, che dopo varie insistenze della Fabi verranno riassunti». Resta ancora aperta la questione relativa alla Sec Servizi di Padova, la società che si occupa dei servizi informatici delle due popolari venete ed altre banche con 260 dipendenti diretti, oltre 200 indiretti. I sindacati non hanno ricevuto garanzie richieste per i colleghi.


L’accordo riporta: «Relativamente a Sec, Banca Apulia e Servizi Bancari abbiamo inserito l’impegno ad affrontare le ricadute sul personale di eventuali operazioni societarie in coerenza con quanto attuato a livello di gruppo in analoghe circostanze, con particolare attenzione ai livelli occupazionali». La Fisac Cgil ha fatto sapere che Intesa Sanpaolo ha comunicato che sono pervenuti oltre 6.000 fax di adesione, di cui va verificata la sussistenza dei requisiti. L’azienda prevede che saranno necessari circa 15 giorni per finire le verifiche e definire quindi la platea e la graduatoria. Sono previste circa 600/700 uscite alla prima finestra del 31 dicembre 2017 (in tutta Italia), iniziando a coinvolgere una parte di coloro che maturano i requisiti entro il 2020.


Nicola Brillo


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