Falso fisioterapista violentò 150 pazienti

Roberto Benatti arrestato ieri a Santo Domingo: scappato durante il processo ora è in carcere

È finita la latitanza di Roberto Benatti, il 62enne sedicente fisioterapista, condannato a 24 anni per aver violentato almeno 150 persone che si erano rivolte a lui per massaggi terapeutici. Benatti, originario di Gallarate, aveva anche uno studio a Colle Santa Lucia nel Bellunese ed è proprio dalla denuncia di un paziente bellunese che partì l’indagine a carico di Benatti.

Arrestato nel luglio del 2007, l’uomo fu scarcerato poco dopo per decorrenza dei termini di custodia cautelare e subito fece perdere le proprie tracce. Gli investigatori sapevano che Benatti era scappato a Santo Domingo, ma non sapevano esattamente come rintracciarlo, fino a quando le indagini incrociate dei Carabinieri del Nucleo investigativo di Milano e il Servizio di cooperazione internazionale di Polizia (Interpol) sono riusciti ad individuarlo.

Tra Italia e Santo Domingo non esiste un trattato di estradizione, ma Benatti si trovava sull’isola illegalmente e quindi aveva violato la legge sull’immigrazione dello stato della Repubblica Dominicana. È così che l’Interpol è riuscita ad incastrarlo: ha comprato tre biglietti per Malpensa, uno per il latitante e gli altri per due agenti della Polizia dominicana e ieri Benatti è arrivato in Italia ed è subito stato consegnato al Servizio di polizia di frontiera aerea, per poi essere portato nel carcere di Busto Arsizio.

Il caso di Benatti venne alla luce otto anni fa, quando un 25enne bellunese che si era rivolto a lui per delle cure lo denunciò per violenza sessuale. Secondo quanto emerse durante il processo, il falso fisioterapista narcotizzava i pazienti durante i trattamenti, per poi abusare di loro e scattare foto delle parti intime delle sue vittime, quasi tutti uomini.

In genere Benatti avvisava i pazienti che li avrebbe sedati, con la scusa di trattamenti dolorosi, e le vittime rimanevano in stato di incoscienza per 10-12 ore. Durante gli abusi si serviva anche di sex toys e a chi lamentava dolori, spiegava che era a causa dei massaggi. Il 25 bellunese, però, non si addormentò del tutto e pur essendo privo della capacità di difendersi, capì che stava subendo violenza. A quel punto emersero le storie di oltre 150 uomini che avevano subìto gli stessi abusi, sia nello studio di Colle Santa Lucia che in quello nella provincia di Varese.

L’indagine portò anche a scoprire che l’uomo non aveva alcun titolo professionale di fisioterapista, nonostante in molti lo considerassero “il mago dei massaggi”. Le prove delle sue violenze si trovavano dentro il computer, con innumerevoli foto delle parti intime delle vittime degli abusi.

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