Folla nelle città nel weekend, in Veneto in arrivo nuova ordinanza anti assembramento
Il presidente della Regione Luca Zaia ha annunciato, a fronte della situazione, che il Veneto sta studiando una qualche forma di contenimento dello struscio andato in scena in tutte le città della Regione

TOME' - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - SITUAZIONE IN CENTRO POMERIGGIO
VENEZIA. Torna la zona gialla, subito dopo gli assembramenti del fine settimana, poi scatta l’ordinanza per stroncarli.Come da copione, alla luce delle scene del weekend appena passato, il presidente della Regione Luca Zaia ha annunciato, a fronte della situazione, che il Veneto sta studiando una qualche forma di contenimento dello struscio andato in scena in tutte le città della Regione.
“Ho visto le foto, i video. E mi rendo conto delle difficoltà dei flussi di persone. Stiamo ragionando con l’avvocato della Regione Botteon per emettere un’ordinanza anti assembramento che sia rispettosa nell’ambito della zona in cui ci troviamo”
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«Un ordinanza 'pesantè - ha detto - non è sostenibile in questa fase, ma per regolamentare alcuni orari e altro, decisamente sì. Non verranno però toccati i confini comunali».
«C'è - ha avvertito Zaia - una condotta dal punto di vista di sanità pubblica che deve essere fatta nel rispetto del Dpcm. Dobbiamo intervenire nell'ambito del potere che ci è concesso e non saltare di zona. Entro fine settimana cercheremo di capire»
DA QUANDO. Il governatore ha affermato che la nuova ordinanza entrerà in vigore entro il prossimo fine settimana proprio per scongiurare ulteriori assembramenti "Che abbiamo visto si riflettono sulla curva dei contagi nei giorni successivi". L'avvocato della Regione Veneto Franco Botteon sta studiando quali provvedimenti siano adottabili all'interno del perimetro della zona gialla
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I DIVIETI. Zaia ha annunciato che si esclude categoricamente il divieto di spostamento tra Comuni. "Noi siamo in zona gialla e non possiamo di certo portare il Veneto in zona arancione con'ordinanza regionale", ha detto. Più probabile che le restrizioni riguardino la regolazione dei flussi in particolare in occasione degli assembramenti della movida.
LE DIFFICOLTA' DEI SINDACI. Proprio nel fine settimana appena trascorso dai Comuni capoluogo del Veneto sono giunte richieste di misure anti assembramento. La voce dei primi cittadini è stata raccolta dal presidente dell'Anci Mario Conte, che si è confrontato direttamente con il presidente della Regione Zaia con l'obiettivo di ottenere un tracciato uniforme in cui muoversi. Poi ci sono i prefetti, che al governatore hanno chiesto di inasprire le regole della zona gialla, ritenute troppo morbide per impedire gli assembramenti
ANDAMENTO EPIDEMIOLOGICO. Lo stesso andamento epidemiologico, ad una settimana dal ritorno in fascia gialla, dà cenni di rallentamento nel calo, pur perdurante, di infezione e ricoveri. Ce n’è abbastanza per indurre Luca Zaia a rialzare i toni: «C’è chi coltiva l’illusione che il Covid sia scomparso, invece l’Alto Adige è in lockdown, l’Umbria reintroduce le zone rosse e mezza Europa sta affrontando una curva in risalita. Oggi, probabilmente, il Veneto è la regione più sicura ma non lo resterà a lungo in presenza di comportamenti irresponsabili che, oltre ai danni diretti, minano la salute altrui esponendo al rischio di collasso il sistema ospedaliero».
«Detto che gli amministratori locali stanno valutando misure mirate al rispettivo contesto urbano, noi lavoriamo a un’ordinanza che non introdurrà ulteriori restrizioni ma, più semplicemente, indicherà regole minime di condotta in locali pubblici e luoghi di socialità».
Arriverà in settimana e, se i particolari restano riservati, la ratio è evidente: «Facoltà e divieti sono sanciti dal grado giallo di rischio moderato stabilito della comunità scientifica, non dipendono dall’estro arbitrario dei singoli. Escludo nuovi divieti, le attività economiche in ginocchio non li reggerebbero. Si interverrà magari su orari e spazi... ».
Argomenti:coronavirus veneto
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