Fondaco dei Tedeschi, possibile riapertura del terrazzo: il Comune chiede il rispetto della convenzione
L’obiettivo del Comune di Venezia sarebbe quello di arantire l’accesso pubblico gratuito a campiello e terrazza, come previsto dalla convenzione del 2011

Il Fondaco dei Tedeschi, o almeno una piccola porzione, potrebbe aprire a breve. Ben prima, cioè, di trovare un nuovo gestore che subentri a Dfs, il gruppo di Hong Kong che a fine aprile ha chiuso definitivamente i battenti dello store del lusso.
Il Comune infatti attenderà la fine dei lavori di disallestimento del negozio, attualmente in corso, per poi valutare se e come bussare alla porta della società Regia, proprietaria dell’immobile, per chiedere il rispetto di una convenzione stipulata nel 2011 che prevede, tra le altre cose, l’accesso pubblico gratuito al campiello al piano terreno e l’accesso pubblico gratuito alla terrazza panoramica.
La questione è stata recentemente portata a galla dall’associazione Venezia Cambia che, con il suo portavoce Marco Zanetti, nei giorni scorsi ha segnalato la circostanza al Comune e al sindaco Brugnaro. In effetti, la chiusura del negozio ha comportato anche la chiusura di quelle utilità di interesse pubblico specificatamente convenzionate nel dicembre del 2011 tra Comune e proprietà (Edizione srl).
Le stesse utilità richiamate anche in una successiva delibera di consiglio comunale del marzo 2013 con la quale era stato approvato il progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione dell’immobile in deroga alla strumentazione urbanistica vigente e condizionatamente al rispetto degli impegni convenzionali. Tra questi, appunto: l’accesso pubblico gratuito al campiello, la fruizione di circa duecento metri quadri di servizi igienici e l’accesso pubblico gratuito alla terrazza.
«La crisi delle attività commerciali insediate nel Fontego con la chiusura totale del centro commerciale», aggiunge Zanetti nella sua lettera, «ha ora compromesso tutto ciò. Si sottolinea altresì che la “convenzione accessoria” citata prevede (al punto” g” delle premesse”) che “il permesso di costruire in deroga perderà efficacia in caso di risoluzione delle presenti convenzioni e conseguentemente potranno essere attuate solamente destinazioni compatibili con la vigente previsione urbanistica sull’immobile». In effetti, un tentativo da parte di Ca’ Farsetti sarà fatto con la società proprietaria dell’immobile.
L’obiettivo sarebbe quello di far sì che un edificio di tale importanza non resti abbandonato a se stesso a lungo ma, magari con un sistema di vigilanza interna, possa almeno restare aperto nelle aree di interesse pubblico. Il tutto, però, sarebbe possibile solamente dopo la fine dei lavori di disallestimento oggi in corso: per motivi di sicurezza, infatti, non sarebbe possibile far entrare il pubblico a lavori in corso.
Nel frattempo, il tempo stringe per trovare un nuovo gestore. Dal prossimo 30 settembre, infatti, scadrà definitivamente il contratto d’affitto di Dfs. Nelle scorse settimane, la società Dekus che gestisce il Fondaco dei Tedeschi aveva fatto sapere che sta proseguendo l’attività di ricerca e selezione che registra l’interesse di operatori nazionali e internazionali: «La società sta lavorando per individuare la proposta più adeguata al futuro produttivo del Fondaco dei Tedeschi all’interno del perimetro dell’attuale destinazione d’uso». Il 25 giugno, infine, è stato convocato un tavolo in Regione per discutere sia del ricollocamento dei lavoratori sia del futuro dell’immobile, la cui destinazione commerciale è stata per ora confermata.
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