La tragedia del catamarano, l’ultimo abbraccio ad Anna Chiti tra musica e ricordi
Duemila persone in chiesa a Malcontenta per il funerale della ragazza di 17 anni scivolata dal catamarano e annegata mentre faceva la hostess. Il parroco: «Anna ha lasciato una immagine straordinaria in ciascuno di noi»

Chiesa e piazzale stracolmi – almeno duemila persone – calle blu del colore del mare, rose bianche e girasoli per l'ultimo saluto ad Anna Chiti nella chiesa di Malcontenta, martedì 27 maggio. La bara bianca e immacolata è arrivata nel piazzale alle 10. Attorno, schierati, i compagni dell’istituto Nautico. E poi tantissimi amici della giovane morta a 17 anni annegando in acqua dopo essere scivolata da un catamarano a Venezia.
Gli uomini dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia con la divisa con il fischietto del Nostromo hanno accolto la bara con il fischio che si riserva alle autorità di Stato e ai marinai venuti a mancare. Poi sono partite le note di “Ovunque sarai” di Irama e il papà di Anna ha abbracciato il feretro.
In fila, sull'altare, prima dell'inizio della funzione, sono sfilati gli amici per raccontare la loro Anna, la compagna di scuola di giochi, di serate, di banco. Poi è stato il turno della mamma Lyudmyla, del papà Umberto, e prima di loro della gemella Giulia. Tutti e quattro, assieme sull'altare, supportati dal parroco.

In chiesa il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro arrivato con il presidente dell'Autorità portuale, Fulvio di Blasio, il sindaco di Mira Marco Dori e molti rappresentanti delle amministrazioni della Città metropolitana. Il sindaco ha abbracciato commosso il padre della giovane.
«Il passaggio di Anna non è stato inosservato, ha lasciato una immagine straordinaria in ciascuno di noi», ha detto il sacerdote.

All’uscita ancora musica, poi il lancio in cielo dei palloncini colorati al grido di “Ciao Anna”.
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