Gené & C. vengono dal Trentino: la storia del progetto “Life Ursus” e del povero Bruno

Vengono dal Trentino “M4” o “Gené” e gli altri tre o quattro orsi che stanno imperversando in queste settimane sulle montagne del Veneto, dal Baldo ad Asiago, fino all’Alpago. Già, perché alla fine...

Vengono dal Trentino “M4” o “Gené” e gli altri tre o quattro orsi che stanno imperversando in queste settimane sulle montagne del Veneto, dal Baldo ad Asiago, fino all’Alpago. Già, perché alla fine degli anni Novanta il plantigrado era pressoché scomparso sulle Dolomiti centro-occidentali. In Trentino ne restavano appena tre-quattro, nel Brenta occidentale. Fu la Provincia autonoma, all’epoca guidata dall’autonomista Carlo Andreotti, a ordinarne la reintroduzione attraverso un progetto di ripopolamento chiamato “Life Ursus”, finanziato dall’Unione europea, tramite il rilascio di una decina di orsi prelevati dalla Slovenia, fra il 1999 e il 2002. In poco tempo Masun, Jurka, Joze, Irma (questi i nomi affibbiati ai “progenitori”) si riprodussero e la popolazione degli orsi trentini crebbe rapidamente. Con gli annessi e connessi delle prime, inevitabili, razzie di pecore e mucche al pascolo o negli allevamenti. Perché l’orso ha fame e ovviamente va a cercarsi il cibo, spesso anche molto vicino ai centri abitati (memorabili furono alcune apparizioni alle porte di certi paesini della Val di Non o sul Bondone e anche una passeggiata notturna lungo l’autostrada del Brennero). I trentini, nonostante tutto, hanno sempre rispettato l’orso. Non alla stessa maniera si sono comportati i cacciatori bavaresi, che nel giugno del 2006 fecero fuori a fucilate Jj1, alias “Bruno”, nato in Trentino ed emigrato, ahilui, oltre confine. Bruno divenne martire eletto dai “disobbedienti” di Trento, i quali gli intitolarono il loro centro sociale. E una statua (di colore blu) dello stesso Bruno fu installata nottetempo al centro di una delle rotonde che portano in città. L’ultimo Rapporto Orso della Provincia autonoma fissa in 40 (e in diminuzione) gli esemplari censiti nel 2013 in Trentino. Centrosettantatré le denunce per danni loro riconducibili. Centoventottomila euro la somma liquidata dalla Provincia in risarcimenti.

Enrico Pucci

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