Giovanni e Michela, oggi l’addio
Funerali alle 10.45 nella chiesa di San Benedetto a Padova e alle 15 a Ca’ Bianca di Chioggia

I due fidanzati
E’ oggi il giorno dell’addio ai fidanzati morti carbonizzati nello schianto con l’ultraleggero a Castel del Monte (Andria). Il funerale di Giovanni Piccoli verrà celebrato alle 10.45 nella chiesa parrocchiale San Benedetto di Padova, mentre quattro ore più tardi, alle 15 a Ca’ Bianca di Chioggia, parenti e amici si stringeranno intorno alla famiglia di Michela Segantin. E questo è il triste epilogo di quella che doveva essere una felice vacanza in Sicilia tra due fidanzati. Nella giornata di ieri è stata portata a termine l’autopsia, durata circa sei ore, con cui si cercherà di escludere l’ipotesi del malore. L’esame è stato condotto dal medico legale assistito da un perito nominato dalla famiglia Piccoli, Biagio Solarino.
L’INCIDENTE.
L’aereo è precipitato sabato verso mezzogiorno, sopra il campo di volo di Tenuta Tannoia a Castel del Monte (Andria). Secondo quanto riferito il vento soffiava con forza, probabilmente tra 8 e 10 nodi. Giovanni Piccoli, 39 anni e la fidanzata Michela Segantin, 41, erano partiti alle 8 del mattino dall’aviosuperficie di Cambroso di Codevigo. Erano diretti in Sicilia ma il giorno prima della partenza Giovanni aveva prenotato una sosta con pranzo a Castel del Monte: un modo per riposarsi e mangiare qualcosa prima di affrontare la seconda parte del viaggio. Alle 12 il pilota ha segnalato la propria presenza nelle vicinanze di Tenuta Tannoia, iniziando poi i giri di ricognizione previsti prima di atterrare. Ma un quarto d’ora più tardi il conducente di un altro ultraleggero ha chiamato il 112 segnalando un cumulo di rottami fumanti a terra, poco lontano dalla pista di atterraggio. E’ proprio su quel quarto d’ora di «buio» che i carabinieri di Andria e la procura stanno cercando di fare luce. Di certo, per ora, c’è solo lo schianto al suolo dell’ultraleggero Pioneer 200, che è stato subito avvolto dalle fiamme. Giovanni e Michela non hanno avuto scampo. Sono morti carbonizzati.
LE IPOTESI.
Le ipotesi al vaglio degli investigatori sono varie, ma la più accreditata sembra essere quella dell’errore di valutazione commesso dal pilota. Giovanni Piccoli, dopo quattro ore di volo, potrebbe essere stato tradito dal forte vento, che l’avrebbe «schiacciato» al suolo facendogli perdere il controllo del mezzo.
CHOC IN CITTA’.
Il pilota trentanovenne era molto conosciuto a Padova: era l’ultimogenito di Giuliano, professore in pensione di Mineralogia all’Università di Padova e di Margherita Gentile (sorella di Francesco Gentile, professore universitario ed ex candidato sindaco di Alleanza nazionale). Nato dopo quattro fratelli, Antonio, Gregorio, Benedetto e Maria, si era sposato giovane con una ragazza rumena, dalla cui unione era nata una bambina che oggi ha 8 anni.
Giovanni lavorava assieme al fratello Gregorio, consigliere d’amministrazione dell’azienda Zucchetti, con sede centrale a Lodi e sede operativa per il Nord-Est a Padova. Una società specializzata in informatica amministrativa per contabilità e archiviazione-dati. Aveva tre grandi passioni: le moto, gli aerei ultraleggeri e il football americano (in passato aveva militato nei Saints). Michela invece lavorava come cassiera in un supermercato di Ca’ Bianca.
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