Grana Padano al galoppo ma ora c’è il rebus Ue dell’etichetta a semaforo



È la Dop più consumata al mondo. Con oltre 5 milioni di forme vendute, Grana Padano chiude l’anno in crescita del 5,06% sul 2018. L’export, con oltre 2 milioni di forme, rappresenta il 41% del prodotto marchiato e fa registrare un +5,24%. E il principale mercato di sbocco è la Germania, con 517mila forme che oltrepassano le Alpi.

A realizzare il successo del formaggio le cui origini risalgono al 1135, nato fra le mura dell’Abbazia di Chiaravalle, c’è un esercito di allevatori: 5mila stalle, 50 mila addetti e 140 caseifici. Realizzato nel solo Nord Italia, vede il Veneto tra i principali produttori. Dietro la Lombardia, la nostra regione contribuisce infatti con oltre 28 mila tonnellate di Grana Padano Dop (pari a 572mila forme), 23 caseifici e oltre 192 miliardi di fatturato. «Registriamo una crescita negli ultimi dieci anni del 22,5% – ha commentato il presidente del Consorzio Tutela Grana Padano, Nicola Cesare Baldrighi -. Tutto questo acquisisce ancor più valore se teniamo conto del contesto in cui il risultato è stato raggiunto». Ieri nel Veronese, a Castelnuovo del Garda, sono stati diffusi i dati del 2019 relativi a produzione, export e consumi della Dop. Le sfide che deve affrontare il Grana Padano sono i falsi, i dazi Usa, la Brexit e oggi il “semaforo” nutrizionale da apporre in etichetta. «Lo abbiamo detto in Europa: non possiamo essere vittime di algoritmi nazionali – ha dichiarato il ministro delle politiche Agricole, Alimentari, Forestali Teresa Bellanova -. Come si può pensare che vicino al marchio Dop europeo sul Grana Padano poi si possa trovare il nutriscore che mette il semaforo arancione o rosso. È inaccettabile. Vogliamo tutela piena e stiamo lavorando per un’alternativa come il sistema a batteria che tiene in considerazione il fabbisogno quotidiano e non demonizza i singoli ingredienti».

Il sistema dei controlli è essenziale per garantire la qualità dei prodotti. «Siamo impegnati a garantire il massimo supporto ai produttori e all’intera filiera del Grana Padano, per il suo peso specifico in termini di occupazione, fatturato ed export, e per il suo valore simbolico di alfiere della buona tavola, del mangiar sano e dell’industria agroalimentare tricolore», ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura del Veneto, Giuseppe Pan. «Come Regione – ha aggiunto - siamo impegnati a supportare le aziende della filiera, con la certificazione Csqa nonché con le misure del Programma di sviluppo rurale». —



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