Grandi opere, dal 2011 saranno quattro i ponti tra l'Arcella e il centro

Quello della Fiera sarà inaugurato tra un anno. Sopralluogo del vicesindaco Ivo Rossi e dell’assessore ai lavori pubblici Luisa Boldrin per valutare l’avanzamento dei lavori
Il vicesindaco Ivo Rossi
Il vicesindaco Ivo Rossi
PADOVA.
Il Ponte della Fiera, che nel primo progetto era stato chiamato «Ponte Verde», sarà inaugurato tra un anno. Esattamente alla fine di gennaio 2011. Da quel giorno i cavalcavia cittadini sui binari della linea ferroviaria diventeranno ben quattro nel giro di pochi chilometri. E cioè, guardandoli da ovest verso est: il recentissimo Sarpi-Dalmazia, il cavalcaferrovia Borgomagno (realizzato nel 1903), il futuro ponte della Fiera, e il viadotto di via Grassi, realizzato nel primo dopoguerra.


Ieri mattina il vicesindaco Ivo Rossi e l’assessore ai lavori pubblici Luisa Boldrin hanno effettuato, sotto la neve, assieme al direttore dei lavori Alberto Borghi ed all’ingegner Gian Luigi Savorani, un lungo sopralluogo sul lato Arcella per valutare l’avanzamento dei lavori.


«Siamo al 15%» ha spiegato, con un linguaggio da «download» informatico, Rossi. I tecnici e gli operai del cantiere, che al momento sono 40 ed a regime arriveranno a 100, hanno già realizzato la cosiddetta galleria a raso, un tunnel in cui entrerà l’attuale via Avanzo, sopra cui sarà realizzata una vera e propria collina verde, che, a sua volta, sarà attraversata da una pista, di circa cinque metri, riservata sia ai ciclisti che ai pedoni. I lavori stanno andando avanti a passi spediti. Tant’è che in questi ultimi giorni sono stati già sistemati anche i primi pali all’interno del fascio dei binari sul lato Venezia della stazione. La rampa «centrale» del nuovo cavalcavia è lunga cento metri, ai quali si devono aggiungere gli altri 500 metri delle rampe di salita e discesa. Il ponte è largo 28 metri, con le carreggiate a senso unico ai lati mentre la pista ciclopedonale correrà al centro. In tutto il manufatto peserà mille tonnellate. I lavori sono stati affidati ad un’Ati (associazione temporanea d’imprese) formata dal Consorzio Stabile Modenese, impresa Prevedello (di Ponte di Piave) e Taddei costruzioni (dell’Aquila). Il progetto definitivo è stato firmato dallo studio Net Engineering di GianBattista Furlan. I lavori costeranno in tutto circa 17 milioni di euro. Di questi 10,5 sono stati stanziati direttamente dallo Stato nell’ambito dei finanziamenti nazionali destinati alle opere di collegamento per i quartieri fieristici. Il resto è stato messo dal Comune. In pratica il nuovo ponte della Fiera collegherà via Avanzo con le vie Ricci e Rismondo. Non solo: attraverso l’Arco di Giano si creerà un collegamento veloce tra la Fiera e il casello di Padova Est, «bypassando» l’incrocio della Stanga. In più, sempre guardando al futuro della città, sul lato posteriore del quartiere fieristico saranno realizzati anche un nuovo capolinea del tram (una mini-linea fino a piazzale stazione) ed il centro congressi nell’attuale Palazzo delle Nazioni.


«Con questa nuova infrastruttura l’Arcella, con i suoi 40 mila abitanti diventerà una parte del centro - sottolinea l’assessore Luisa Boldrin - In pochissimi minuti, sia in auto che in bici, chi parte da Via Avanzo potrà raggiungere non solo la fiera, ma anche il futuro terminal della Sita in stazione, il tribunale, gli istituti universitari e i tanti uffici che si trovano lungo l’asse di via Venezia e via Tommaseo». E il vicesindaco Ivo Rossi aggiunge: «Quest’opera completerà, dopo vent’anni, l’ormai famigerato Arco di Giano, cioè il collegamento tra Padova Ovest e Padova Est».

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