«Guai a chi tocca la Costituzione»

VENEZIA. La Costituzione non si tocca, anzi. Dovrebbe quasi considerarsi un reato chi non si prodiga a metterla in pratica e a renderla effettiva. Ha trasmesso al pubblico tutta la sua saggezza ed è...

VENEZIA. La Costituzione non si tocca, anzi. Dovrebbe quasi considerarsi un reato chi non si prodiga a metterla in pratica e a renderla effettiva. Ha trasmesso al pubblico tutta la sua saggezza ed è stata ricambiata con caldi applausi e un silenzio che celava grande ammirazione per la prima donna in Italia che ha conquistato la cattedra di Diritto Costituzionale, Lorenza Carlassare, padovana e partecipe alla commissione dei 35 saggi scelti da Enrico Letta per la commissione di studio per le riforme parlamentari. «L’ho fatto per limitare il danno perché la Costituzione è la forma di stato di democrazia costituzionale e si possono fare delle modifiche solo se si tiene presente questo». «Vorrei precisare», ha detto prima di presentare il suo nuovo libro In segno della Costituzione, alla Scuola Grande si San Giovanni Evangelista a Venezia «che se la Commissione, come sembrava all’inizio, avesse avuto la funzione di riscrivere il testo mi sarei rifiutata perché questo, per l’art. 138, sarebbe stato inimmaginabile. Sono entrata perché la Commissione ha solo compiti di studio per rappresentare alcune riforme, ma solo quelle essenziali come quella sul Senato e sul rapporto tra il Senato e le Regioni. Il Presidente della Repubblica è l’unica istituzione che funziona benissimo da sempre, e qualcuno adesso pensa di cambiarla».

Il filo conduttore della presentazione ha toccato poi svariati argomenti. Dalla cultura, al matrimonio, al fine vita: e su quest’ultimo versante la costituzionalista ha ricordato il valore della libertà di coscienza che porta ogni essere a decidere sui metodi di cura che vuole: «Mio marito non voleva essere curato con la medicina all’avanguardia», ha detto commuovendosi più volte «io non l’ho salvato ma ho rispettato la sua volontà».

Vera Mantengoli

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