Harry e Meghan, le radici recise nell'illusione dell'amore

Meghan e Harry da una parte, la famiglia reale inglese, ultimo baluardo della regalità, segno tangibile della storia, dall’altra. La storia inglese si è sempre intrecciata con il destino e la vita dei regnanti e delle loro discendenze. Harry, piccolo principe, orfano di una madre simbolo, rimane un’immagine spaesata e spavalda, coraggiosa e imprevedibile, fragile, che oggi rappresenta la figura di un marito dipendente dalla partner, con il rischio di diventare più o meno consapevolmente l’erede dello scandalo che sconvolse il Regno Unito, quando Edoardo rinunciò al trono per un’altra americana, Wallis Simpson.
È quasi un ritorno del rimosso, la giuria psicanalitica sui meccanismi comportamentali dell’individuo che riguarda la rimozione e il suo inevitabile fallimento. Ciò che non vuoi affrontare ritorna e ti si presenta davanti inevitabilmente. I media nel mondo, e ovviamente ancor più ai tempi di internet, sono presenti in tutte le vicende significative dei Windsor, da Margaret a Sarah Ferguson fino a Diana, Carlo e Camilla: offrono un viaggio verso il mondo dei reali con tutte le procedure emotive simili a un’eterna fiction, fino a quel temerario fantasioso che ci porta a vivere la vita degli altri. Meghan edHarry abbandonano il loro stato di reali, psicologicamente intenti a ricrearsi un ruolo di protagonisti nella palude delle vanità, dove il potere non è ciò che fai, ma quello che dicono di te che farai o che stai facendo.
Cinema e televisione sono i grandi mecenati della cultura americana e Meghan ne è la rappresentazione più eloquente: esserci ed apparire, una sorta di tango psicologico di tutti gli eventi che hanno vincolato Harry a non essere più protagonista, ma una comparsa nel grande “Falò della vanità”. In una relazione sentimentale o coniugale non sempre si riesce a dare al legame un destino di parità, e la storia emotiva e dolorosa di Harry lo ha portato a vivere il legame come necessario, quasi a voler impedire a sé stesso un lutto simbolico ulteriore. Meghan in questa dinamica ha il potere, che piaccia o no, di gestire l’impraticabilità emotiva di un ulteriore lutto, creando un’idea di famiglia e di stabilità pur nella tragica proposta di recidere ogni legame con la sua famiglia originaria, i Windsor. Il bisogno di Meghan forse è stato quello di rimuovere Harry dall’affetto del fratello, del padre e della stessa nonna Regina, una separazione che è in realtà un cambio di tutela. Si trattadi un’illusione, quella di catturare la scena del mondo a caro prezzo, di mostrare la debolezza e l’evanescenza di un legame. È la storia del destino di un uomo che smette di essere re in cambio dell’illusione dell’amore.
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