I medici volontari della zona rossa di Vo’ nominati Cavalieri della Repubblica
Mariateresa Gallea, Paolo Simonato e Luca Sostini hanno ricevuto ieri l’onorificenza dal Presidente della Repubblica nel palazzo del Quirinale. «Questo è un giorno di festa, ma da domani si torna in trincea: sarà un inverno molto difficile»

il riconoscimento
Mariateresa, Paolo e Luca sono seduti in prima fila. Il Presidente è seduto proprio accanto alla dottoressa padovana (nativa di Castelfranco) e l’emozione si percepisce chiaramente dal piccolo schermo che dà la cerimonia in diretta nazionale. Emozione che si fa più forte quando Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, consegna in Quirinale l’onorificenza di Cavaliere al Merito a Mariateresa Gallea (34 anni), Paolo Simonato (30 anni di Ospedaletto Euganeo) e Luca Sostini (34 anni di Este).
«Sono i tre medici di famiglia di Padova che volontariamente si sono recati in piena “zona rossa” per sostituire i colleghi di Vo’ messi in quarantena», si legge nella motivazione ufficiale del riconoscimento.
Lo hanno fatto in quel fine febbraio di tensioni, in una Vo’ blindata e con ben poche nozioni sul virus, eccetto quella ben nota della sua pericolosità. Sono 56 i “Cavalieri del Coronavirus” celebrati ieri a Roma dalla massima carica dello Stato: «Vi siete impegnati per la cura di coloro che erano malati di Coronavirus» sono state le parole di Mattarella «Vi siete impegnati per sostenere e assicurare conforto e sostegno alle tante condizioni di sofferenza e di grave disagio. Vi siete impegnati per assicurare che il nostro Paese, durante il blocco totale delle attività, non rimanesse paralizzato, assicurando servizi sanitari, di trasporto e di collegamento».
Il Presidente ha definito i tre medici padovani e gli altri neo-Cavalieri «espressivi di questa grande realtà del nostro popolo, donne e uomini in Italia che hanno operato in quei giorni – tanti, ma davvero tanti – con senso di responsabilità, con senso del dovere, andando anche al di là dei propri compiti, con senso di abnegazione». Mattarella ha ricordato le vittime del Coronavirus e in particolare i «tanti che sono morti in servizio, nel prestare cure e assistenza a coloro che erano malati».
Ha quindi spiegato che questa riconoscenza vale anche come fiducia nel Paese, a maggior ragione visto il nuovo momento difficile. «C’è anche un significato di esortazione. Abbiamo tutti la responsabilità e siamo tutti chiamati a fornire il nostro contributo per superare questa condizione difficile che si sta presentando ed evitare di ricadere nelle condizioni di marzo e aprile». «Mattarella ci ha dato un vero e proprio mandato» commenta Simonato, a nome anche dei due colleghi che da sempre non vogliono sentirsi definire “eroi” «Il vero messaggio è stato quello di credere nella sinergia tra forze ospedalieri e territoriali».
E sul riconoscimento: «Trattenere la commozione è stata dura e dispiace che la contentezza per questo momento sia evidentemente frenata da ciò che stiamo vivendo nuovamente in questi giorni». «Oggi è un giorno di festa, ma da domani si torna in trincea: sappiamo che sarà un inverno difficile», ha aggiunto la Gallea. Un pensiero, da parte dei tre, va a tutti i colleghi «che non hanno mai smesso di lavorare e di combattere questo virus».
Non hanno mai smesso neanche loro tre: Mariateresa prosegue nelle sostituzioni alla continuità assistenziale a Conselve, così come Paolo – che da ottobre ha cominciato anche la formazione specifica in Medicina generale a Schiavonia – mentre Luca (che è anche arbitro di calcio per l’Aia atestina) prosegue con la su attività ambulatoriale a Cinto Euganeo, ai confini con Vo’. –
n.c.
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