I negozi Coin nel mirino dei fondi esteri

PADOVA. «Coin sarà venduta ma l’operazione non è prevista nell’immediato. Penso a un orizzonte temporale medio, tra uno e cinque anni». Era il 18 aprile 2015, oltre due anni fa e Stefano Beraldo, ad Ovs lo dichiarava alla stampa.
Già con il via libera della Consob alla quotazione di Ovs nel 2014, i riflettori si erano spostati dai grandi magazzini inventati da Piergiorgio e Vittorio Coin al nuovo retail acronimo di Organizzazione vendite speciali: Oviesse. «Tutte le opzioni su Coin sono aperte - aveva dichiarato allora Nikos Stathopoulos del fondo Bc Partners che possiede l’80% del Gruppo-: potrebbe essere una vendita strategica, una vendita a un altro private equity o un'Ipo. Coin potrebbe essere una buona possibilità per una società intenzionata ad entrare in Italia dal momento che è il maggior operatore di department store nel Paese».
Nell’estate del 2014 alcuni fondi di private equity internazionali si erano fatti vivi per investire nella gamba meno performante del gruppo. Quella che non ha goduto dello stesso slancio dei cugini diventati grandi (1.500 negozi e 7% di quota mercato Italia) al punto da competere con Zara e H&M. Alla base: modelli di business e consumi diversi e l’esperimento Excelsior, sulla fascia lusso, che non han dato i risultati sperati. Ma i negozi Coin sono in posizioni prestigiose in grandi città italiane e possono far gola. I rumor oggi sono molto insistenti e, in questo 2017, siamo nel pieno di quell’«orizzonte temporale medio» a cui si riferiva Beraldo. L’azienda non commenta.
Fonti autorevoli escludono un closing immediato ma non smentiscono il closing. Potrebbe essere, dunque, questione di tempo. Forse pochi mesi. Coin (che conta oggi 40 departement store e fattura 400 milioni) è controllata al 100% da Icon Spa all’80,5% di Bc partners, al 4,5% da Investindustrial di Bonomi e al 13% da Ontario Teachers. La Spa controlla anche il 42,11% della quotata Ovs e il 100% del brand Excelsior (con negozi a Milano, Roma e Venezia) e il 29,75% della svizzera Vogele. Questo è oggi il Gruppo Coin.
Secondo «CorriereEconomia» - che cita il fallimento della trattativa con Printemps un anno fa per il mancato accordo sul prezzo - sarebbero interessati a Coin gruppi internazionali in prevalenza da Far East e Cina. E proprio la Cina sembra essere un denominatore comune: Beraldo è prossimo allo sbarco in Oriente, con il colosso retail Li & Fung e due negozi pilota a Shangai a cui ne seguiranno una ventina tutti a insegna Ovs Kids. Sono poi previsti 70 milioni di investimenti tra Italia e Europa grazie al neo acquisto della catena Svizzera Charles Vogele rilevata con altri soci e con la “scatola” Sempione retail di cui Ovs ha il 35% ma ha nel 2019 può esercitare l’opzione e salire di un altro 45%.
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