I parenti di Maniero «rivogliono» la villa
venezia
L’ex cognato e la sorella di Felice Maniero hanno tentato il tutto per tutto per riavere le chiavi della “loro” grande villa a Santa Croce sull’Arno, confiscata dallo Stato perché comprata con i soldi che l’ex boss aveva affidato ai familiari. Niente da fare: la Cassazione ha respinto il ricorso con il quale Riccardo Di Cicco (il dentista di Fucecchi, condannato a 4 anni di reclusione per aver riciclato per anni miliardi di lire dell’ex boss della Mala del Brenta) e Noretta Maniero (ex signora Di Cicco) avevano chiesto di tornare in possesso della proprietà, sostenendo di averla acquistata con i proventi di famiglia. La Cassazione ha confermato le parole della Corte d’Appello di Venezia: nel 1989 il dentista aveva aperto lo studio da 5 anni e non poteva avere i 160 milioni di lire con il quali comprò in contanti la proprietà, né tanto meno i 600 milioni spesi per il restauro. In anni che - per i giudici - «corrispondono al pieno dispiegamento della riconosciuta pericolosità di Felice Maniero», con «l’avvenuta consegna a Di Cicco di ingenti somme di danaro provenienti da illeciti».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova