I profughi di Treviso coinvolti per pulire i parchi e i giardini

TREVISO. Giardinieri, operai, operatori ecologici. I profughi potranno lavorare aiutando e facendo risparmiare i Comuni. Dopo mesi di colloqui con la Prefettura il progetto è pronto a partire da Casier, che segue a ruota Vittorio Veneto, che è già riuscita a impiegare i profughi in alcune attività. Mentre Treviso intende avviare una stessa iniziativa tra poche settimane. Un’operazione utile a sgonfiare le polemiche di chi accusa i profughi ospitati alla ex caserma Serena di essere fannulloni, impegnati solo a usare il wi-fi libero delle piazze.
La giunta di Casier lunedì ha accolto la proposta della Nova Facility, la società che gestisce l’accoglienza alla Serena, per avviare un progetto di lavori socialmente utili che coinvolge i richiedenti asilo ospitati alla ex caserma. Una proposta arrivata sul tavolo del sindaco il 6 maggio, ora fatta propria sfruttando un protocollo d’intesa con la Prefettura, che mira proprio a impegnare i profughi in lavori che i Comuni o non sono più in grado di sostenere economicamente o che sono costretti ad appaltare.
Il progetto, che non prevede alcun onere economico per il Comune di Casier “e che non penalizza alcun lavoratore con contratto attualmente in essere” precisano dal municipio, nasce anche dalla volontà dei richiedenti asilo, che sentivano il bisogno di occupare il proprio tempo in modo utile dopo mesi di permanenza nella caserma, di fatto senza poter fare granché. La proposta di Nova Facility, che gestirà le attività in collaborazione con la Cooperativa Provinciale Servizi (socia in associazione temporanea di impresa nella gestione del centro di accoglienza di via Zermanese), ipotizza tre progetti specifici.
Innanzitutto la riqualificazione della pista ciclopedonale che collega Dosson a Casier, con lo sfalcio dell’erba, la pulizia e la verniciatura della staccionata. La pista ciclopedonale si sviluppa lungo nove chilometri e sarà suddivisa in nove lotti, nei quali altrettante squadre composte da 12 migranti ciascuna lavorerà. I richiedenti asilo saranno dotati di giubbino catarifrangente e guidati da un operatore della struttura.
Il secondo intervento proposto riguarda la pulizia e la manutenzione costante dei parchi pubblici, soprattutto quelli vicini alla ex caserma Serena. Infine i richiedenti asilo hanno dato la propria disponibilità a far parte del gruppo dei volontari che in autunno saranno attivi nella giornata di pulizia del Sile, promossa dai Comuni di Casier, Treviso, Silea, Roncade, Casale e Quarto d’Altino. La giunta di Casier ha dato mandato ai responsabili di settore del Comune di sviluppare il progetto e le modalità operative. Dopodiché il tutto sarà sottoposto alla Prefettura e alla giunta per la successiva approvazione.
«La giunta stava lavorando da dicembre con la Prefettura per riuscire a mettere a punto il progetto», spiega il sindaco di Casier Miriam Giuriati, «Purtroppo abbiamo dovuto attendere il nuovo bando per la gestione dell’accoglienza all’ex caserma. Ora siamo pronti e siamo praticamente i primi in provincia a partire. Sono certa si tratti di un esempio positivo di buona accoglienza oltre che di una risposta altrettanto positiva che i Comuni che accolgono possono dare ai propri cittadini». (f.ci.)
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