I ragazzi: «Con ask.fm aggiri la timidezza»

FONTANIVA. Il giorno dopo la deflagrazione del caso di Nadia, la 14enne di Cittadella arrivata a suicidarsi e vittima di una pesante forma di bullismo sui social network, gli adolescenti padovani si interrogano. O, meglio, vengono interrogati a scuola. In diversi istituti superiori gli insegnanti hanno stravolto le lezioni programmate per porre all’attenzione dei ragazzi la storia di Nadia e cercare di portare a galla il fenomeno del cyber-bullismo. E la domanda che ha fatto il giro della provincia era più o meno la stessa: giusto o no chiudere ask.fm, il social di cui è stata vittima anche la giovane dell’Alta?
I ragazzi si dividono, tra chi vivrebbe molto meglio anche senza questo sito («è stupido e intasa la bacheca Facebook», la risposta più gettonata) e chi non lo condanna («il suo scopo non è certo quello di mettere alla berlina la gente»).
Ma perché ha così tanto successo, da arrivare a raccogliere 60 milioni di utenti, quasi tutti dai 14 ai 17 anni? La risposta è semplice e si evince dai commenti degli adolescenti. È un modo per combattere la timidezza tipica di quest’età, una scorciatoia per guadagnare il rispetto e magari sentirsi più forti. Anche perché ci si può iscrivere sia in forma anonima che scegliendo nickname non riconducibile alla vera identità dell’utente. «I ragazzi si nascondono dietro questo social per approcciare qualche coetanea», racconta Giulia «si parte con le domande più classiche per poi continuare con proposte oscene. Al massimo non riceveranno risposte, ma in questo modo evitano la brutta figura di esporsi di persona». C’è poi chi si butta su ask.fm per guadagnare quel rispetto che magari non riceve a scuola. «Se ti mostri forte», confessa Marco, 15 anni, «rispondendo con fermezza a tutte le domande, senza tirarti indietro, aumenta l’autostima e la considerazione che hanno gli altri di te». Ma con il bullismo come la mettiamo? Tanti ragazzi scuotono la testa a sentire solo la parola, altri la schivano, mentre alcuni pongono un altro problema: «Non c'è solo il bullismo», spiega Giorgio, 16 anni «ho qualche amica che su ask.fm è approcciata da quarantenni che si nascondo dietro finti nickname e in realtà sono pedofili. Tanto, chi mai viene a controllare la mail?». Eppure gli scherzi sono all’ordine del giorno, specialmente su facebook, che resta il social più amato dai teenager. Tanti ragazzi si dilettano a creare profili falsi, con indirizzi mail ad hoc, dove inseriscono foto di ragazze bellissime e che stranamente si mostrano disponibili con tutti: «Un mio amico ha aperto un profilo Fb a nome di una ragazza, prendendo foto di una modella su internet», racconta Giovanni, 18 anni «riceveva richieste di uscita da centinaia di ragazzi, da uno si è fatto dare anche il numero di telefono. Poi l’ha chiamato fingendosi un carabiniere e accusandolo di pedofilia».
Stefano Volpe
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