I soldi dell’accoglienza profughi nelle casse della squadra di calcio, scandalo a Verona: blitz della Finanza
Nei guai la Virtus Verona che milita nel campionato di Lega Pro e il suo presidente Luigi Fresco: scatta il sequestro di 12 milioni di euro

VERONA. Facevano carte false per accedere ai bandi Sprar dell’accoglienza, drenando così risorse statali destinate a quel comparto. Nei guai, stavolta, ci finisce una società sportiva e il suo presidente: la Virtus Verona di Luigi Fresco, che attualmente milita in Lega Pro.
I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Verona, a conclusione di un’inchiesta delegata dalla Procura della Repubblica nel settore degli appalti pubblici, stanno eseguendo in queste ore un decreto di sequestro preventivo “per equivalente” per un importo complessivo di oltre 12 milioni di euro. Il provvedimento, disposto dal gip Raffaele Ferraro, su richiesta del sostituto procuratore Maria Diletta Schiaffino, è stato emesso nei confronti della società sportiva e del suo rappresentante legale, che è indagato, tra l’altro, per i reati di truffa aggravata nei confronti di un ente pubblico (la Prefettura di Verona), falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e turbata libertà degli incanti.
Il sequestro giunge al termine di articolate indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria di Verona, durate oltre due anni. La Prefettura aveva segnalato irregolarità rilevate in fase di rendicontazione delle spese e su quelle segnalazioni i finanzieri hanno costruito l’indagine, svelando i contorni di questa truffa al servizio di accoglienza e assistenza ai cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale in provincia di Verona negli anni 2016, 2017 e 2018 e, per questo, destinataria di una somma complessiva di 12.242.711 euro in relazione alla gestione di oltre 700 migranti.
Nel corso delle investigazioni, i Finanzieri hanno accertato una serie di irregolarità nella documentazione prodotta in sede di gara, con false attestazioni in ordine al possesso dei requisiti di partecipazione al bando, tra cui quelli riferiti alla pregressa esperienza nel settore, al numero di operatori e alla idoneità delle strutture destinate all’accoglienza.
Le Fiamme Gialle scaligere hanno appurato, in particolare, che a fronte della “comprovata esperienza in ambito Sprar o in progetti di accoglienza similari destinati ai richiedenti protezione internazionale”, condizione necessaria richiesta dal bando di gara, la società aveva attestato di essersi impegnata nell'inserimento sociale degli immigrati attraverso attività svolte a favore di giovani profughi provenienti dall'Albania nel 1989 e dalla ex Jugoslavia negli anni 1991-1995.
C’è però una piccolissima discrepanza, visto che la società era stata costituita nel 2000. Inoltre, a fronte del requisito di avere tra i propri fini istituzionali quello di “operare in un settore di intervento pertinente con i servizi di assistenza alla persona, di accoglienza e di integrazione”, i Finanzieri hanno rilevato che l'oggetto sociale dichiarato presso la Camera di Commercio era del tutto estraneo e prevedeva, invece, l’”esercizio di attività sportive ed attività ad esse connesse o strumentali”, poi ampliato in epoca successiva proprio al fine di poter accedere ai successivi bandi indetti dalla Prefettura di Verona.
I Finanzieri hanno poi accertato che il numero degli operatori utilizzato non era congruo, rispetto alla gestione dei servizi di assistenza e accoglienza da garantire e che alcune strutture abitative indicate come idonee ad ospitare gli immigrati, già al momento della presentazione dell’istanza di partecipazione alla gara in realtà non possedevano i necessari requisiti di idoneità richiesti dal bando. In altri casi la società aveva anche dichiarato posti disponibili di gran lunga superiori rispetto ai previsti parametri di idoneità alloggiativa.
Le indagini svolte hanno portato alla luce anche specifiche criticità e anomalie in tema di sub-appalto, in quanto la società vi aveva fatto ricorso non per garantire i “servizi di pulizia e di fornitura pasti” (circostanza ammessa dal bando), bensì per soddisfare esigenze di alloggio e di accompagnamento dei profughi.
“L’operazione condotta dalle Fiamme Gialle scaligere testimonia come resti sempre alta l’attenzione della Guardia di Finanza nella vigilanza sulla spesa pubblica e nell’azione di contrasto alle frodi nel settore degli appalti, che danneggiano non solo le imprese oneste, emarginandole dalle procedure a evidenza pubblica, ma incidono gravemente sull’intera collettività” evidenzia il comandante provinciale, colonnello Vittorio Francavilla. “Soprattutto nell’attuale fase di congiuntura, e in vista della imminente assegnazione dei fondi del Pnrr, rimane prioritario per il Corpo salvaguardare l’integrità dei bilanci pubblici per una più efficace gestione delle risorse e per assicurare la realizzazione dei progetti di sviluppo del nostro Paese”.
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