I tentacoli degli affari su Camposampiero

Il gip di Monza ricostruisce i tentativi di Longo, consulente di Eupolis Lombardia, di mettere radici
Foto Ferrari per Belluco, il Pronto Soccorso dell'Ospedale di Camposampiero.
Foto Ferrari per Belluco, il Pronto Soccorso dell'Ospedale di Camposampiero.

VENEZIA. Il sistema delle presunti tangenti lombarde, che ha portato all’arresto di Fabio Rizzi, consigliere della Lega Nord, presidente della commissione Sanità del Pirellone, ha cercato di mettere radici anche in Veneto. Il dato emerge nell’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza che ha mandato in carcere il braccio destro di Roberto Maroni. Un ruolo fondamentale, in questo tentativo di allargamento del raggio di azione dell’odontoiatria sociale di qualità nell’età geriatrica, vero “cavallo di battaglia” della campagna elettorale di Rizzi alle Regionali lombarde del 2013, sarebbe stato esercitato da Mario Valentino Longo, nominato nel 2014 consulente di Eupolis Lombardia (Istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione della Regione). Da quanto si evince dall’ordinanza, Longo avrebbe agito quale rappresentante istituzionale, «pur senza altro incarico formale», forte della legittimazione che gli proveniva dal fatto di essere inserito nell’entourage di Rizzi, «di cui risulta portavoce e rappresentante, esplicitamente o implicitamente». In questa veste - come si legge a pagina 63 dell’ordinanza, in cui sono riportati i passaggi salienti di numerose intercettazioni - Longo avrebbe chiamato «il direttore generale dell’Azienda locale socio-sanitaria di Camposampiero per imporre, in pieno accordo con Rizzi, la creazione dell’Unità Operativa Semplice di Endoscopia al fine di favorire le ambizioni dell’amico Francesco Pincini, si presentava quale dottor Longo di Regione Lombardia o assistente del presidente Rizzi». Ancor più esplicito il riferimento che figura a pagina 166 della stessa ordinanza. Nell’ambito dell’attività svolta da Longo in favore di Paola Canegrati, la zarina dell’imprenditoria odontoiatrica lombarda. «Emblematica - scrivono i magistrati - è la vicenda relativa alla creazione ex novo dell’Unità Operativa Semplice all’interno dell’Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia presso l’ospedale di Camposampietro in Veneto, al solo fine di favorire un amico di Longo, il dottor Francesco Pincini, il quale sarebbe stato preposto a dirigerla». Si legge ancora nell’ordinanza: «L’operazione, svolta con il benestare e sotto il controllo di Rizzi, era accettata di buon grado dal dirigente dell’Unità Operativa, dottor Diego Fregonese, il quale in cambio si aspettava un appoggio politico per essere nominato primario a Treviso». Va precisato che sia Pincini che Fregonese sono tuttora in servizio a Camposampiero. Un altro riferimento all’intenzione di espandere le attività in Veneto è contenuto a pagina 103 dell’ordinanza. «La cartina al tornasole della tesi accusatoria circa la strumentalizzazione della funzione pubblica a scopi privatistici - si legge nel provvedimento del Gip di Monza - è rappresentata da una conversazione (del 3 novembre 2014) tra Rizzi e Longo in cui i due, consapevoli della illeceità delle loro condotte, programmavano di “spostarsi sulla politica estera”, trasferendo le attività in Svizzera e lamentandosi delle difficoltà dagli stessi incontrate in Lombardia, nonostante il “peso politico” fatto valere, rispetto al Veneto. «Noi creiamo un’entratura con un semplice appuntamento». «Però il Veneto», ribatte Donato Castiglioni dell’Asl di Varese, «non è così, Fabio».

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