Il colosso Maugeri: un ospedale a Padova

La Fondazione privata lombarda ha presentato al rettore e al sindaco il progetto di un polo riabilitativo da 200 posti letto
Di Filippo Tosatto

PADOVA. Il business della medicina riabilitativa in Veneto finisce nel radar della Fondazione Salvatore Maugeri, il colosso lombardo della sanità privata alla ricerca di un rilancio dopo la tempesta giudiziaria che nel 2012 ha travolto i vertici dell’ente e l’ex governatore Roberto Formigoni. L’istituto - da cinquant’anni attivo nella tutela della salute negli ambienti di lavoro e nella riabilitazione degli affetti da patologie post-acute e croniche - ha deciso di sbarcare a Padova per realizzarvi un ospedale dotato di 200 posti letto e riservato esclusivamente alla medicina sportiva riabilitativa di alta specializzazione.

Il nuovo polo prevede la creazione di cliniche e cattedre universitarie, com’è emerso da un colloquio tra i rappresentanti della Fondazione ed il rettore dell’ateneo, il patologo Rosario Rizzuto: «C’è stato un primo contatto», conferma quest’ultimo «abbiamo ascoltato le loro proposte e ho chiesto ai colleghi della facoltà medica di approfondirle, siamo in una fase assolutamente preliminare». Anche il sindaco Massimo Bitonci è informato del progetto: «Tutto ciò che favorisce la tutela della salute dei nostri cittadini è benvenuto», commenta «se ho ben capito si tratta di un’iniziativa di nicchia, fortemente mirata alla traumatologia sportiva e l’amministrazione non è direttamente parte in causa. Perciò ho consigliato loro di avviare un dialogo con la nostra università».

Non è la prima volta che la Fondazione Maugeri (presente a Padova con un centro di ricerche ambientali) tenta di mettere radici nel Veneto: nel 2010, l’ultimo anno della stagione galaniana, i suoi rappresentanti proposero un analogo polo ospedaliero riabilitativo a Jesolo, nell’ampia area dismessa dalla Croce Rossa e attualmente adibita all’ospitalità dei profughi; la trattativa con l’Ulss veneziana, già in fase avanzata, fu interrotta dall’avvento in Regione del governatore Luca Zaia e del direttore della sanità, Domenico Mantoan, che archiviarono il progetto. Ora l’istituto, reduce dalla bufera tangentizia e dal concordato preventivo che ha scongiurato il fallimento del circuito delle cliniche, ha rinnovato il gruppo dirigente (Aldo Maugeri è subentrato nella presidenza al fratello Umberto) e cambiato status, divenendo una Spa Società Benefit, forte dell’aumento di capitale consentito dall’ingresso al 30% dell’inglese Trilantic Europe. Tant’è. Se l’operazione a Padova avrà un futuro, si profila fin d’ora uno scoglio sul versante dell’accreditamento in Regione; la sanità del Veneto ha investito risorse ed energie nel nuovo centro traumatologico-ortopedico di Camposampiero. Difficilmente gradirà l’arrivo di un concorrente.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova