Il dolore di Venezia sua città adottiva

di Enrico Tantucci VENEZIA Anche Venezia e la laguna piangono la morte di Ottavio Missoni, a pochi mesi dalla «scomparsa» del figlio Vittorio e della moglie Maurizia Castiglioni, dispersi con l’aereo...
Di Enrico Tantucci

di Enrico Tantucci

VENEZIA

Anche Venezia e la laguna piangono la morte di Ottavio Missoni, a pochi mesi dalla «scomparsa» del figlio Vittorio e della moglie Maurizia Castiglioni, dispersi con l’aereo in Venezuela. Ottavio e la moglie Rosita iniziarono a frequentare la laguna alla fine degli Settanta. E spesso erano ospiti dei Bortoluzzi nella villa di Torcello, un luogo magico che ha stregato la famiglia Missoni. È qui che hanno comprato la barca a vela che a quel tempo si chiamava «Margherita» e che ha ospitato per anni il pittore Carlo Memo. L’amore per Venezia i Missoni lo hanno dimostrato anche con l’acquisto di una bella casa a San Filippo e Giacomo e poi di un’altra da parte della sorella minore di Vittorio, Angela. Alla «Margherita» era poi seguito il «Timoteo», il burchio che Ottavio Missoni teneva ormeggiato a Chioggia. E a Chioggia ieri è stata esposta la bandiera a mezz’asta sul «Timoteo». La notizia ha sconvolto Ennio Casson, amico di famiglia dei Missoni. Lui, capitano in pensione, da moltissimi anni si occupa di custodire il «Timoteo»: «Ottavio era una persona splendida, amava Chioggia come fosse il suo paese d'origine», spiega affranto Casson, «era davvero una persona di cuore, un uomo molto generoso. Se poteva aiutarti lo faceva immediatamente». Casson vide Missoni, per l'ultima volta, circa due mesi fa, quando andò a trovarlo nella sua residenza di Sumirago. Il comandante chioggiotto spiega che la scomparsa del figlio Vittorio lo aveva provato profondamente. Anche Vittorio, come il padre, coltivava una profonda passione per il mare, girando per il mondo.

Si stringe ai Missoni anche il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, che conosceva bene il figlio Vittorio per la comune passione per la vela, coltivata anche nella Compagnia della Vela veneziana.

Ma Venezia è stata anche la città che per prima ha reso omaggio al genio artistico di Ottavio Missoni. Nel settembre 1975, infatti, il grande gallerista veneziano Renato Cardazzo rese omaggio al lavoro di Missoni allestendogli a Venezia una Mostra personale alla Galleria Il Naviglio e dichiarando nell’occasione: «Missoni non è una fabbrica, non è uno stilista ma semplicemente un artista». Fu la prima di una serie di mostre che in seguito verranno allestite in varie parti del mondo, rendendo omaggio alla sensibilità artistica dello stilista. Anche l’assessore regionale al Bilancio Roberto Ciambetti, che presiede tra l’altro il Comitato regionale per la valorizzazione del patrimonio culturale veneto nell'Istria e Dalmazia, rende omaggio a Missoni: «È il simbolo di una generazione di giuliani e dalmati che hanno dato tantissimo all’Italia».

(ha collaborato Andrea Varagnolo)

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