Il dramma dei profughi nelle foto per Benetton

TREVISO. Oliviero Toscani rimette la United Colors al centro del villaggio (globale) con una campagna marketing aggressiva e dirompente come ai tempi “ruggenti” di Benetton. I migranti in primo piano,...
AGOSTINI AG.FOTOFILM VILLORBA CONFERENZA SATAMPA DI LUCIANO BENETTON E OLIVIERO TOSCANI A FABRICA
AGOSTINI AG.FOTOFILM VILLORBA CONFERENZA SATAMPA DI LUCIANO BENETTON E OLIVIERO TOSCANI A FABRICA

TREVISO. Oliviero Toscani rimette la United Colors al centro del villaggio (globale) con una campagna marketing aggressiva e dirompente come ai tempi “ruggenti” di Benetton. I migranti in primo piano, i gommoni e le mamme con i bimbi appena sbarcati in braccio, in basso la scritta “United Colors of Benetton”: sui social piovono insulti a dirotto, Toscani tira dritto e il gruppo di Ponzano, intanto, si riposiziona e torna, come non accadeva da tempo, sotto i riflettori dell’attualità.

Le foto. Due, al momento, gli scatti pubblicati, scelti da Toscani ma di autori diversi. «Cronaca, non pubblicità» secondo il refrain che il fotografo, tornato a collaborare con il gruppo di Ponzano lo scorso autunno, ripete a chi, in questi giorni, gli chiede il perché della scelta. E infatti il primo scatto (copyright Kenny Karpov) è l’immagine di un volontario della ong Sos Mediterranée mentre in piedi su un gommone distribuisce giubbotti di salvataggio a un gruppo di migranti che gli tendono le braccia. È la stessa ong che ha recuperato i passeggeri della Aquarius, vicenda di cui sta parlando l’intero pianeta: se Benetton cercava il momento giusto per far parlare di sé, si può dire che abbia fatto centro. Seconda foto: l’autrice è Orietta Scardino per l’Ansa, il soggetto un gruppo di donne reduci, verosimilmente, da una lunga traversata, con i bimbi in braccio e sulle spalle.

Reazioni e polemiche. Ieri pomeriggio la politica ha riacceso le polemiche tra Toscani e la Marca, con la Lega che ribadisce il concetto «ci chiama ubriaconi, ma per lavorare e guadagnare è tornato a Treviso».

Toni Da Re, segretario del Carroccio veneto, è arrivato a ipotizzare di non acquistare più capi griffati dall’azienda di Ponzano, che con la nuova campagna non solo sceglie una strategia di marketing, ma si posiziona in modo deciso anche dal punto di vista politico (lo stesso Toscani, pochi giorni fa, si è iscritto al Partito democratico). «Sono il segretario nazionale della Lega e non compererò più nulla di Benetton». Da Re rilancia l’offensiva contro Toscani. «Toscani con parassitismo commerciale sfrutta le persone in difficoltà. Cosa che il sottoscritto non condivide. Non si deve lucrare sulla povertà dei migranti. Proprio ora che il ministro dell’Interno Salvini chiude i porti italiani, il signor Toscani si inventa questa cosa. Molto valida dal punto di vista commerciale: lucrare sui disgraziati per vendere due magliette in più».

Molto di peggio era successo, nelle ore precedenti, sui social, soprattutto su Facebook, dove il profilo di United Colors of Benetton è stato inondato di centinaia di messaggi assai critici se non proprio aggressivi: «patetica propaganda», «l’Italia è la vice Africa», «manodopera a basso costo che adesso potete sfruttare in casa», solo per citare i post meno truci. Meglio è andata su Instagram, dove qualcuno ha apprezzato, quantomeno, il coraggio: «È una foto che ritrae delle mamme con i loro bambini, ai quali forse stanno cercando di dare un futuro migliore. Io non vedo una pubblicità, vedo uno spaccato di vita fin troppo attuale. Auguro loro quel futuro migliore».

Ritorno al futuro. Tra gli addetti ai lavori in realtà nessuno si è sorpreso. Da quando Toscani aveva annunciato la ripresa della collaborazione con Ponzano, e Luciano Benetton il ritorno al timone del gruppo, dalle parti di Fabrica si sapeva che prima o poi il vulcano di idee si sarebbe risvegliato. L’intera storia delle campagne Benetton è una storia di provocazioni, dal ritratto di David Kirby, malato di Aids sul proprio letto di morte, al bacio tra un prete e una suora: Anche profughi e migranti non sono una novità assoluta: c’è il precedente dello sbarco della nave Vlora, carica di albanesi, a Bari nel 1991. Toscani aveva annunciato «a Treviso faremo apparire la Madonna», Benetton più modestamente aveva promesso che il gruppo sarebbe ripartito «dal colore», e all’insegna del colore, a febbraio, era stata la prima campagna della seconda “era Toscani”.

Il fotografo ha ribadito di non fare pubblicità: «Non sono un venditore, ma un testimone del mio tempo». Gli “haters” dei social gli fanno il solletico. E il binomio Benetton-Toscani incassa il messaggio di Paolo Iabichino, uno dei più influenti pubblicitari italiani di oggi: «Welcome back», bentornato.

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