Il killer della Nuova Zelanda cita Venier e la battaglia di Lepanto

Doge nel 1577 e nel 1578, guidò la Lega Santa nella battaglia contro l’impero ottomano

C’è anche un riferimento alla battaglia di Lepanto tra le scritte presenti sui caricatori dell’arma usata da Brenton Tarrant, 28 anni, identificato come uno degli attentatori alle moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda. Lo testimoniano alcune foto postate, il 13 marzo, sul profilo Twitter di Tarrant, uno dei presunti responsabili della strage.tana.

Il nome è quello di Sebastiano Venier, generale veneziano e doge nel 1577 e nel 1578 noto per aver guidato la Lega Santa, l’esercito di Papa Pio V, nella battaglia di Lepanto contro l’impero ottomano, i musulmani dell’odierna Turchia. Non solo.

Nella foto dell’arma diffusa da numerosi media compare anche la scritta «Shipka pass»: si tratta del passo Shipka, sui Monti Balcani in Bulgaria, sede di quattro battaglie combattute tra 1877 e 1878 e che videro i turchi sconfitti dall’esercito russo e bulgaro.

L’impero ottomano torna anche nel nome di Milos Obilic, un cavaliere serbo vissuto nel 14esimo secolo che alcune fonti riportano come assassino del sultano ottomano Murad I nel corso della Battaglia del Kosovo, nel 1389.

A guidare la crociata contro i musulmani, in quella circostanza, c’era il principe Lazar Hrebeljanovi della cosiddetta Serbia della Moravia, nata dalle ceneri dell’impero serbo crollato quindici anni prima. Il sito web della testata australiana Brisbane Times segnala la presenza di altri nominativi, come quelli di Bajo Pivljanin (scritto in cirillico sull’arma usata da Tarrant) e Novak Vujosevic.

Un ’aiducò il primo, cioè un combattente montenegrino nelle schiere della Repubblica di Venezia durante la guerra veneziano-ottamana di metà Seicento; il secondo protagonista della Battaglia di Fundina, nel 1876, quando un piccolo plotone di cinquemila uomini montenegrini (cristiani) sconfisse gli Ottomani che erano otto volte più numerosi.

Uno scontro in cui Vujosevic avrebbe ucciso 28 soldati turchi, guadagnandosi poi il riconoscimento da parte dell’imperatore russo. L’ossessione dell’attentatore di Christchurch per le guerre contro i musulmani arriva a coinvolgere Carlo Martello, alla guida dell’esercito dei Franchi che fermò l’arrivo dei musulmani a metà dell’ottavo secolo (la nota battaglia di Poitiers).

Sui caricatori c’è anche il nome di Gastone IV di Bèarn, protagonista della prima Crociata (1096) e delle battaglie contro i Mori nell’odierna Spagna. Presenti anche i riferimenti alla battaglia di Vienna del 1683 quando i cristiani sconfissero i Turchi. Uno delle citazioni più moderne, infine, è quella a Rotherham: una città del nord dell’Inghilterra dove, tra gli anni ’80 dello scorso secolo e il primo decennio del Duemila, si sono registrati oltre mille casi di abusi sessuali su minori. I processi hanno portato a condanna diverse persone di origine pakistana.

 

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