Il medico: «Le anomalie si possono individuare»
Controlli e visite specialistiche in caso di comparsa di nuovi sintomi
PADOVA. Un decesso incredibile, che lascia basiti non solo perché non ha dato il minimo scampo al ragazzo, ma anche perché ha colpito un giovane nel pieno delle sue forze. Pur con prudenza, anche i medici tendono a orientarsi verso l'ipotesi cardiovascolare. «Malgrado il ragazzo sia morto improvvisamente - premette Andrea Ermolao, medico dello sport al Centro di Medicina sportiva di Padova -, fino all'esito dell'autopsia non è possibile dire se la causa sia di tipo cardiovascolare, seppure sia certamente la più probabile». La giovane età porta ad escludere malattie di tipo degenerativo, preferendo dunque le cause congenite.
Che, con la saltuaria attività sportiva, non vanno affatto d'accordo. «Per chiunque pratichi sport una visita medico-sportiva è una valutazione utile da eseguire, anche se non si pratica attività fisica a livello agonistico. Questo genere di esame può essere utile per tutti i giovani, visto che non esiste nessun adolescente che non faccia esercizio, sia esso sport in senso stretto, o movimento all'interno di un'attività ludico-ricreativa».
A cosa serve una visita medico-sportiva anche per chi pratica sport con discontinuità?
«Una visita medico sportiva e un elettrocardiogramma a riposo e da sforzo sono indicati in presenza di una familiarità per patologie cardiovascolari, perché riescono ad individuare eventuali irregolarità nel funzionamento del cuore. La visita sportiva è importante negli adulti, in presenza di fattori di rischio cardiovascolari come l'ipertensione, l'ipercolesterolemia, il diabete mellito, l'obesità, il vizio di fumare».
Quali sono i sintomi che non vanno ignorati?
«Anzitutto il senso di peso o il dolore toracico, il senso di battito irregolare, episodi di perdita di coscienza più o meno completa, specie se correlati all'attività fisica. In tutti questi casi, un approfondimento clinico è indicato».
Ammettiamo che la causa della morte del diciassettenne sia di tipo cardiovascolare. E' possibile formulare ipotesi al riguardo?
«Esistono varie possibilità, tutte molto rare. Le più frequenti sono: la cardiomiopatia ipertrofica, la commotio cordis, ossia un trauma che colpisce un cuore sano in un particolare istante del ciclo cardiaco. O potremmo essere di fronte a un'anomalia congenita delle arterie coronarie (quelle che irrorano il cuore), o una malattia aritmogena del ventricolo destro, una miocardite (infezione che colpisce il cuore), o patologie delle valvole cardiache, e altre, che presentano incidenze minori».
Come individuare precocemente queste patologie?
«La possibilità di diagnosticarle precocemente non è del 100%, ma un'anamnesi approfondita, associata ad una visita accurata, in cui sia eseguito un elettrocardiogramma a riposo e da sforzo (ed eventuali ulteriori accertamenti in presenza di elementi che li suggeriscano), è il modo migliore che abbiamo per diagnosticare precocemente eventuali anomalie, e ridurre al minimo il rischio di questi eventi. Non va mai dimenticato che la comparsa di nuovi sintomi devono sempre risvegliare l'attenzione di un individuo e, nel caso di giovani sportivi, dei genitori e/o dell'allenatore, meritando una valutazione medica immediata, anche se l'idoneità sportiva è stata rilasciata da poco».
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