Il Pd: «Dalla Zuanna ritiri l’emendamento Il carcere è assurdo»

Il senatore padovano vuole punire la maternità surrogata eterologa all’estero. La Filippin replica: «Tutelare i minori»
Di Albino Salmaso
20090127 - ROMA - POL - FIAT: SACCONI, LAVOREREMO PER RIANNODARE FILO DIALOGO - ..Il ministro del lavoro e delle politiche sociali Maurizio Sacconi oggi 27 gennaio 2010 a piazza Capranica Roma. Il governo lavorera' ''per riannodare il filo del dialogo'' con la Fiat e a questo sara' dedicato l'incontro previsto per venerdi' al ministero dello Sviluppo Economico. Lo ha detto il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, rispondendo ad una domanda sulla decisione della Fiat di mettere in cassa integrazione i lavoratori per due settimane. ''Lavoreremo per riannodare il filo del dialogo'', ha detto entrando al congresso della Confsal a Roma. ANSA / FABIO CAMPANA / DBA
20090127 - ROMA - POL - FIAT: SACCONI, LAVOREREMO PER RIANNODARE FILO DIALOGO - ..Il ministro del lavoro e delle politiche sociali Maurizio Sacconi oggi 27 gennaio 2010 a piazza Capranica Roma. Il governo lavorera' ''per riannodare il filo del dialogo'' con la Fiat e a questo sara' dedicato l'incontro previsto per venerdi' al ministero dello Sviluppo Economico. Lo ha detto il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, rispondendo ad una domanda sulla decisione della Fiat di mettere in cassa integrazione i lavoratori per due settimane. ''Lavoreremo per riannodare il filo del dialogo'', ha detto entrando al congresso della Confsal a Roma. ANSA / FABIO CAMPANA / DBA

ROMA. Le unioni civili e i diritti delle coppie omosessuali? Hanno fatto cadere il governo Prodi che nel 2008 si è visto mancare l’appoggio di Mastella, più che mai contrario ai «Dico» di Rosy Bindi, oltre che agli arresti domiciliari di sua moglie Sandra Lonardo. E otto anni dopo rischia di traballare pure il governo Renzi messo alle corde da 5 mila emendamenti della Lega e dalla «crociata cattodem» guidata dal senatore padovano Gianpiero Dalla Zuanna, eletto nella lista Monti e arruolato dal Pd. Ordinario di Demografia, l’ex preside di Scienze statistiche all’Università di Padova vuole passare gli annali come il cavaliere che ha impugnato la spada per la difesa della famiglia tradizionale e lanciato la battaglia per bloccare la stepchild adoption, racchiusa nell’articolo 5 del ddl Cirinnà. Al suo fianco Maurizio Sacconi (Ndc) e una decina di colleghi tra cui Vannino Chiti, tenace oppositore delle riforme Boschi.

Il Pd è spaccato, ma Rosanna Filippin, ex segretaria regionale Dem, getta acqua nel fuoco della polemica: «L’emendamento annunciato dal collega Dalla Zuanna che punisce con il carcere fino a 12 anni la maternità surrogata, anche se praticata all’estero, è molto debole sotto il profilo giuridico. La pratica dell’utero in affitto è consentita negli Usa, in Canada e in Inghilterra. E viene utilizzata da coppie eterosessuali con problemi di sterilità che vogliono avere figli. Sui giornali è stata raccontata la vicenda di una mamma che per nove mesi ha portato in grembo una gravidanza e ha donato il bambino alla figlia sterile: questo è un atto d’amore infinito. Come può l’Italia mettersi contro dei Paesi indicati modelli di civiltà che consentono la maternità surrogata? Martedì durante l’incontro con il gruppo al Senato ho spiegato che il Pd vuole approvare le unioni civili con la stepchild adoption che non spalanca affatto la porta alle adozioni per le coppie omosex. La questione è assai complessa perché non stiamo parlando di giudizi etici e morali, ma di norme a tutela dei minori. Ci sono sentenze della magistratura che concedono l’adozione di un bimbo cresciuto da una coppia che ha un rapporto d’affetto consolidato. Sarebbe più utile mettere da parte le polemiche e colmare il vuoto normativo sulle unioni civili che separa l’Italia dall’Ue e poi mettere mano alla legge 40 sulla fedecondazione assistita. Da questo punto di vista l'emendamento Dalla Zuanna non aiuta, anzi rischia di creare ulteriori fossati. Per questo chiediamo che non venga depositato», afferma Rosanna Filippin, assieme ai senatori dem Massimo Caleo, Laura Cantini e Francesca Puglisi. «Siamo d'accordo nel ribadire il divieto già espresso dalla legge italiana anche nel ddl Cirinnà, ma non possiamo giustificare emendamenti che appaiono non rispettosi della vita delle persone e che allontanano l'unità del gruppo», dicono in coro.

Immediata la replica del gruppo cattodem dei senatori Emma Fattorini, Rosa Maria Di Giorgi, Stefano Lepri e Dalla Zuanna: «Il nostro emendamento è una estensione del reato previsto dalla legge 40 qualora esso venga commesso all’estero. Si colma un vuoto, le pene sono quelle già previste con un aggravamento solo per chi organizza e trae profitto da quello che oggi è un vero e proprio sfruttamento delle donne e una commercializzazione dei bambini. Naturalmente la nuova disciplina riguarda anche le coppie eterosessuali e, ovviamente, non ha alcun valore retroattivo».

Insomma, nessun dietrofront: oggi alle 13 scade il termine per la presentazione degli emendamenti e da febbraio si andrà in aula con il voto segreto. L’articolo 5 sulla stepchild adoption sopravviverà alle imboscate?

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