Il ritorno di Luca Casarini spacca la sinistra di Tsipras

VENEZIA. Il ritorno di Luca Casarini. Lo storico leader dei no global veneziani ritorna alla politica attiva, questa volta come probabile candidato alle Europee nella Lista Tsipras, il leader della...
CAIAFFA VENEZIA 09.11.2007.- SCIOPERO GENERALE. MANIFESTAZIONE STAZIONE FERROVIARIA, S. LUCIA. OCCUPAZIONE DEI BINARI. LUCA CASARINI.- INTERPRESS
CAIAFFA VENEZIA 09.11.2007.- SCIOPERO GENERALE. MANIFESTAZIONE STAZIONE FERROVIARIA, S. LUCIA. OCCUPAZIONE DEI BINARI. LUCA CASARINI.- INTERPRESS

VENEZIA. Il ritorno di Luca Casarini. Lo storico leader dei no global veneziani ritorna alla politica attiva, questa volta come probabile candidato alle Europee nella Lista Tsipras, il leader della sinistra greca che sta mietendo consensi: da Moni Ovadia a Barbara Spinelli, da Luciano Gallino a Andrea Camilleri. Quarantasette anni, sposato con una palermitana, due figli piccoli, Luca Casarini adesso fa il professionista tra Palermo e Roma, si occupa di energie rinnovabili e co-working. La sua candidatura nasce dalla spinta di oltre 250 esponenti della società civile, prevalentemente del Centro Italia, dove probabilmente verrà candidato. A meno che le pressioni piovute in queste ore sui «garanti» chiamati ad esprimersi sulla onorabilità delle candidature non facciano tramontare il suo nome.

Casarini, sul suo nome pesano «diverse inchieste giudiziarie». Di che cosa si tratta?

«La mia vita è sempre stata contrassegnata da battaglie civili e non mi sono mai tirato indietro. Sul mio capo pesano condanne definitive per due anni, undici mesi e 20 giorni, indultate».

Per quali reati?

«Nel 1998 fui processato per resistenza a pubblico ufficiale durante una manifestazione contro il Ctp di Trieste. Il ministro dell’Interno lo chiuse poco dopo, ma io fui condannato a un anno di reclusione. Nel 2001 con don Andrea Gallo feci una manifestazione a Genova contro gli Ogm: un anno di reclusione per aver promosso la manifestazione e resistenza. Nel 2003 bloccai il treno delle armi dirette in Irak, a Padsova: 11 mesi per blocco ferroviario. Ecco le mie condanne».

Perché il suo avvicinamento alla Lista Tsipras?

«Perché bisogna completamente riscrivere l’Europa: il modello sui cui si è basata finora ha fallito. Come hanno fallito le politiche liberiste dell’austerità e del rigore».

Di chi la colpa?

«Della visione: non abbiamo altra scelta. Per vent’anni ci hanno spiegato che all’euro non c’era altra scelta, che al rigore non c’era altra scelta, che all’austerità non c’era scelta».

Con quali risultati?

«L’Europa ha 350 milioni di abitanti, di cui 120 milioni a rischio povertà».

Qual è la ricetta di Tsipras?

«Lui dice che per risolvere i problemi della Grecia bisogna risolvere i problemi dell’Europea. Così è anche per l’Italia».

La via europea dei socialisti non è convincente?

«I Renzi e gli Schulz stanno continuando a propugnare ricette di liberalismo corretto dalla pietà. Ma non è così che si risolvono i problemi, sono ricette completamente sconfitte».

Neanche il Job Act di Matteo Renzi la convince?

«Ma se ha detto che va a discuterlo con la Merkel ancora prima di parlarne con gli italiani. La verità è che le politiche europee di questi anni hanno prodotto un impoverimento generalizzzato. Si è detto che all’euro non c’è alternativa. Ma la moneta è uno strumento. Un popolo non si tiene insieme con una moneta»

Le proposte?

«Cambiare l’idea di Europa per cambiare l’Italia. Mettere in discussione il credo liberista del rigore e dell’austerità. Abolire il fiscal compatc, liberare gli investimenti legati a una conversione ecologica dell’economia, riscrivere le regole dell’Europa con un New Deal, pensare all’Europa come la culla dei diritti».

Daniele Ferrazza

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