Il Tar dà ragione al professor Rodriguez. Medicina legale ritorna senza direttore
La sentenza accoglie il ricorso del professor Daniele Rodriguez, annullando di conseguenza tutti gli atti amministrativi che avevano affidato la direzione ad interim della struttura complessa di Medicina legale e assicurativa al professor Santo Davide Ferrara
E’ la sentenza numero 1370 del Tribunale amministrativo regionale, emessa dalla prima sezione presieduta da Vincenzo Antonio Borea (con i consiglieri Claudio Rovis che ricopre il ruolo di estensore e Alessandra Farina). Accoglie il ricorso del professor Daniele Rodriguez, annullando di conseguenza tutti gli atti amministrativi che avevano affidato la direzione ad interim della struttura complessa di Medicina legale e assicurativa al professor Santo Davide Ferrara.
PARTI. Davanti al Tar si sono presentati, insieme al firmatario del ricorso, l’avvocato Sergio Dal Prà come legale dell’Azienda ospedaliera e l’Avvocatura dello Stato in rappresentanza dell’Università. Agli atti, la documentazione amministrativa che era stata prodotta dal professor Rodriguez.
DISPOSITIVO. Evidenzia come la domanda del professor Ferrara sia stata protocollata oltre il termine utile (le ore 12 di venerdì 12 settembre 2008). Ma anche che «è irrilevante la contrastante, postuma dichiarazione del preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Padova, soggetto burocraticamente non abilitato a ricevere gli atti». Di conseguenza, il Tar ha annullato la delibera numero 44 (datata 21 gennaio 2009) con cui il direttore generale Adriano Cestrone attribuiva la direzione al professor Ferrara, anche in base alle delibera numero 141 (27 novembre 2008) del Consiglio di facoltà di Medicina, che in base alla sentenza del Tar perde altrettanto di valore.
IL PUNTO. Il professor Ferrara risulta essersi guadagnato la nomina di direttore al termine di un’«istruttoria» che si dipana nell’arco di circa sei mesi. Il professor Rodriguez contestava proprio il rispetto delle procedure preliminari. La Facoltà di Medicina aveva indicato una commissione di valutazione delle domande per l’incarico a Medicina legale. E soprattutto il Consiglio di facoltà aveva fissato un termine preciso: le ore 12 del 12 settembre 2008 per la presentazione della domanda. Nel suo ricorso al Tar, il professor Rodriguez ha prodotto la documentazione di come la lettera del collega Ferrara (che pure porta la data del 12 settembre) sia stata in realtà protocollata con il numero 4454 ben quattro giorni più tardi della scadenza del termine ultimo.
MEDICINA LEGALE. Il professor Rodriguez è diventato ordinario all’Ateneo di Ancona, ritornando al Bo nell’anno accademico 2004-2005 chiamato alla cattedra di Medicina legale e responsabile di Medicina necroscopica. Fino al 2008, risulta anche «dirigente sostituto» del direttore proprio nella struttura complessa di Medicina legale.
Il 30 settembre va in pensione il professor Paolo Benciolini e dal 1 ottobre si pone il problema della sua sostituzione definitiva. Con Rodriguez in grado di subentrare e l’Azienda ospedaliera che si attiva con la Regione. Ma nel «passaggio» in Facoltà la questione si complica, con Ferrara che alla fine ottiene dal Bo e dall’Azienda ospedaliera la nomina a direttore. Contestata, a quel punto, a colpi di carta bollata dal collega «sconfitto». CASO ELUANA. Rodriguez, al di là di questa vicenda giudiziaria davanti al Tar, è stato protagonista grazie al suo prestigioso curriculum professionale del «caso Englaro».
Subito dopo il decesso di Eluana, tre mesi fa nella casa di riposo La Quiete di Udine, il procuratore della Repubblica Luciano Bianciardi aveva disposto l’autopsia, insieme alla nomina di tre consulenti: il dottor Carlo Moreschi di Udine, un capitano medico dei Carabinieri e il professor Rodriguez dell’Università di Padova.
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