Il Terra Moretti all’Antica Osteria Cera

VENEZIA. Sono solo 21 i ristoranti degni di entrare nella classifica della guida I Ristoranti d'Italia dell'Espresso 2015. Almeno per quanto riguarda la provincia di Venezia. Da due anni, ormai, la decisione di ammettere nell'elenco dei migliori solo chi si aggiudica almeno 14 punti (cucina buona e, ricordiamo, gli ispettori della Guida giudicano soltanto i piatti) ha mietuto un bel po' di vittime. Ma c'è, per altro, anche la faccia buona della medaglia. Ovvero chi merita, merita davvero. E allora andiamo subito al sodo.
Se resta confermato il primato (17,5/20) del ristorante del Grancaffè Quadri, dove Silvio Giavedoni orchestra al meglio la cucina che nasce dalla fervida mente di Massimiliano Alajmo, è che al di sotto c'è un significativo fermento. Anno di Lionello Cera, questo, fra il 2013 e il 2014, perché dopo la conquista della seconda stella Michelin, ecco che l'Antica Osteria di Campagna Lupia, e, ovviamente l'intera brigata, vengono premiate con il Terra Moretti come miglior cucina di pesce dell'anno dalla Guida che conferma anche il punteggio: 17/20. Ma ecco che a una mezza incollatura (16,5), che sta a significare, come per i due ristoranti sopra citati, cucina di gran qualità si piazza il Ridotto. Locale piccino ma elegante dove la regia di Gianni Bonaccorsi, una passione imperitura la sua, affiancata dalla mano in cucina di Ivano Mestriner, perché, scrive la Guida: «Non aspettatevi niente di banale in questo locale dagli spazi contenuti, che già dall’eleganza basata su contrasti...» e dove, aggiungiamo noi, anche i piatti della tradizione acquistano una leggerezza inusitata. Mentre il San Martino di Scorzè, novella stella Michelin, grazie alla strenua passione di Michela Berto e Raffaele Ros, agguanta un solido 15, crescendo di mezzo punto che premia una cucina creativa di rato impatto gustativo, e, aggiungiamo, una cantina di tutto rispetto, ecco che fa il suo ingresso con un significativo 15 l'Osteria Ai Due Campanili di Cavallino Treporti, dove «...un cuoco di talento (Martino Scarpa, n.d.r.) mette a frutto un retroterra di studio gastronomico compiuto con passione». Di mezzo punto più sotto, ma in crescita rispetto all'anno precedente, troviamo il Gatto Nero di Burano, merito di Ruggero Bovo paròn, cuoco, intrattenitore di grande esperienza conoscitore come pochi del pesce, e il ristorante dell'Hotel Monaco & Grand Canal, unico dei grandi alberghi veneziani degni di avere punteggio nella Guida. Per il resto conferme a cominciare dal 15 dell'Osteria Da Fiore e da quello di Venissa dove Antonia Klugmann si riprende quello dato alla Budel, per continuare con il 14,5 dell’Harry's Bar, dell'Osteria di Santa Marina. A 14 punti troviamo confermati: Il Credenziere di Annone Veneto, Villa Goetzen di Dolo, Vecia Osteria da Mauro a Mirano e a Venezia: Al Covo, Al Passo, Antiche Carampane, Franz, Palazzina G, Vecio Fritolin. A 14 si assesta anche Da Omar di Jesolo, ma in questo caso c'è la flessione di un punto. Spiace per il bravo oste jesolano che, siamo convinti, saprà risalire la china.
Francesco Lazzarini
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