Il tour con la lingua dei segni per una Venezia accessibile. «Così rompiamo le barriere»

Il progetto realizzato dall’associazione Go Guide per le persone sorde. Il prossimo obiettivo: un itinerario per chi è costretto in sedia a rotelle
L’iniziativa
 
Eliminare le barriere fisiche e mentali e rendere Venezia una città accessibile a tutti. Ci hanno provato e in parte ci sono riuscite le guide dell’associazione Go Guide che ieri hanno aperto al pubblico un’iniziativa in cantiere da mesi, ovvero realizzare un itinerario a Venezia per persone sorde. Così i rappresentanti delle maggiori associazioni che si occupano di sordità hanno potuto partecipare alla nuova offerta proposta dalle guide con patentino regionale e nazionale. Grazie all’interprete di lingua Lis (lingua dei segni) Chiara Botteon anche chi non può sentire ha potuto immergersi nella città, visitando il Mercato di Rialto, Campo San Giacomo e, per finire, Piazza San Marco. «Erano mesi che ci pensavamo e durante il Covid siamo riuscite a strutturare meglio il progetto e a migliorare la nostra offerta», racconta la guida Giovanna Di Cataldo, «il prossimo obiettivo vorremmo fosse un itinerario per chi è in sedia a rotelle. Il nostro sogno è avere la possibilità di rompere anche questa barriera». 
 
Go Guide è un gruppo di guide turistiche abilitate impegnato a favore di un turismo consapevole e sostenibile, con una sensibilità verso l’accessibilità e l’inclusività. Il nome viene dal gò, o ghiozzo, il pesce della laguna che diventa simbolo. La guida è stata speciale perché intervallata dal racconto di Manuel Meneghel, specialista della Venezia libertina, che ha raccontato usi e costumi della zona delle Carampane, e da quello di Isabella Bariani che ha raccontato la storia del Mercato. I partecipanti hanno avuto un omaggio di spezie da Mascari e sono stati accolti dal Comitato Rialto Novo per chiudere il tour con uno spritz al Todaro in Piazza San Marco, offerto dalle Vetrerie Vecchia Murano.
 
«Svolgiamo la nostra attività di guide» ha raccontato Di Cataldo, «quando possiamo organizziamo iniziative e raccolte fondi. L’assessora Paola Mar ci ha scritto per dirci che apprezza l’iniziativa. Tra i presenti c’erano anche Nicoletta Giordani del Polo Museale che ha partecipato alla prova che abbiamo fatto».
Ora la sfida delle guide è quella di riuscire a creare un percorso per chi è in sedia a rotella. «I battelli permettono soltanto a bordo due sedie a rotelle e stiamo studiando un modo per organizzare un percorso» conclude Di Cataldo, «vogliamo che Venezia e le sue bellezze siano accessibili a tutte le persone e proveremo a realizzare anche questo itinerario». Più informazioni sul sito www. goguide. it. —
 
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