In corteo i nostalgici di Bossi «La Padania è stata tradita»

la ricorrenza
«La Lega, ormai, è diventata nazionalista. Quindi, una nemica. La Padania e i nostri ideali sono stati traditi».
Parole che non nascondono rabbia e distacco dall’attuale narrazione del Carroccio di Salvini. Soprattutto se a pronunciarle sono i leghisti “duri e puri”, riuniti sotto la sigla del Grande Nord. Sono i leghisti della prima ora, nostalgici della Lega Nord che fu di Bossi e Miglio.
E infatti, ieri alle 12.30, si sono presentati in un centinaio a Venezia. Proprio nel giorno in cui, 22 anni fa, in laguna fu pronunciata la “dichiarazione di indipendenza della Padania”. Ma, da allora, di acqua sotto i ponti ne è passata. Il sole delle Alpi, ormai, cavalca l’onda sovranista.
E qualcuno se l’è legata al dito. «Non ci interessa quello che fa la Lega, il progetto di Miglio è stato tradito. Ma quella è ancora l’unica strada percorribile per l’Italia», così Monica Rizzi, responsabile federale del Grande Nord spiega le ragioni della manifestazione mentre il corteo si dirige verso campo San Giacomo dell’Orio. I militanti, bandiere indipendentiste in mano, arrivano da tutto l’arco alpino: Liguria, Piemonte, Lombardia, Trentino e naturalmente Veneto.
Onorano una ricorrenza, ma ci tengono a marcare le distanze. Ancora più duro Angelo Alessandri, responsabile Lega Padania Nazione: «La Lega, ormai, è stata comprata e si è arresa alla tentazione di Roma. Così facendo, hanno abbandonato il Nord e le nostre richieste. È un tradimento». —
Eugenio Pendolini
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