In marcia a Padova contro la violenza omofobica
Da palazzo Moroni alla Prefettura una marcia per manifestare il sostegno a Enrico e Matteo, la coppia gay aggredita in centro città

PADOVA.
Tante persone, mano nella mano. L'appuntamento è stasera alle sette, per la marcia da Palazzo Moroni alla Prefettura. La risposta della città all'aggressione omofoba ad Enrico e Matteo sarà sottoforma di «catena umana». Per chiedere al Parlamento di approvare una legge contro l'omofobia il più presto possibile. Come ricorda l'assessore Alessandro Zan, presidente di Arcigay Veneto, che plaude all'iniziativa del capo della Polizia Antonio Manganelli.
«Ritengo significativo che abbia annunciato la task-force contro le discriminazioni proprio dalla città del Santo, dopo quanto è accaduto - ricorda Zan - la Polizia ha capito l'emergenza, e l'ha fatto prima di Parlamento e Governo che non hanno ancora legiferato in materia. Le forze dell'ordine hanno dimostrato di essere molto più avanti delle istituzioni».
Quindi tutti mano nella mano per chiedere «che la legge Mancino contro i reati d'odio sia estesa anche a quelli a movente omofobo». La manifestazione, che vede fra gli organizzatori Maria Teresa Di Riso, coordinatrice Sel, ha già ricevuto molte adesioni. Partiti, associazioni, sindacati: un universo che appoggia la reazione dopo l'aggressione a Enrico e Matteo. I due saranno in prima fila e lanciano il loro appello. «Noi non ci piegheremo mai all'intimidazione di chi ci vorrebbe tanto fragili da nasconderci. Manifestiamo e ci abbracceremo ancora: non esiste peggior sconfitta di barattare la propria dignità con una sicurezza fatta di vergogna e ipocrisia». La coppia ringrazia tutti quelli che «ci hanno voluto essere vicini, nella speranza che alle parole seguano i fatti e che questo sdegno si faccia abbraccio, appello, legge e infine vittoria». Partendo proprio da Padova, città con due volti. «Un microcosmo in cui la maggioranza non accetta di piegarsi allo stereotipo offensivo di un Veneto ignorante e reazionario. Ma oggi sono chiamate a raccolta le migliori energie per dimostrare solidarietà a tutti coloro colpiti dalla cecità fascista».
Argomenti:diritti civili
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