«In un secondo la vita è cambiata»

VENEZIA. Non tutti nascono nel mondo digitale, ma poi per lavoro qualcuno ci si trasferisce. È il caso di due giovani donne, Francesca Cavallo ed Elena Favilli, della società «Timbuktu Labs», le...
Timbuktu founders Francesca Cavallo (l.) and Elena Favilli
Timbuktu founders Francesca Cavallo (l.) and Elena Favilli

VENEZIA. Non tutti nascono nel mondo digitale, ma poi per lavoro qualcuno ci si trasferisce. È il caso di due giovani donne, Francesca Cavallo ed Elena Favilli, della società «Timbuktu Labs», le prime al mondo ad aver ideato nel 2011 una rivista interattiva per bambini su Ipad, chiamata «Timbuktu Magazine». Nel giro di poco la rivista vince il premio come «Migliore start up italiana 2012»: un viaggio alla Silicon Valley, patria mondiale del digitale. In questi giorni le due socie, poco più che trentenni, hanno raccontato al «Digital Venice», all’interno del progetto Microsoft «Restart Europe!», come la loro vita sia cambiata in un attimo. Nessuna delle due se lo aspettava: «Io mi occupavo di recitazione – racconta Cavallo – ed Elena di giornalismo. Siamo entrate a contatto con questo mondo perché Elena aveva vinto un premio sul giornalismo digitale. Siccome io insegnavo ai bambini teatro e lei aveva una grande passione per i libri illustrati, abbiamo creato la rivista interattiva per bambini». In quel periodo in California i prodotti digitali per famiglie sono molto richiesti, come nota uno dei più grandi investitori esistenti, Dave Mc Clure, che le prende sotto la sua ala. «Siamo state la prima start up italiana a entrare nel suo incubatore e questo ha fatto da traino per molte altre che hanno poi creduto in noi, come H-Farm che oggi investe nella nostra Societù Timbuktu». Lo scopo delle applicazioni dedicate ai bambini è quello di utilizzare la rete per sviluppare una capacità di immaginazione da investire nella quotidianità. Un esempio è «Timbuktu Pasta», un gioco ideato per insegnare ai bambini a fare la pizza, con tanto di dosi e ingredienti. Una volta pronto il piatto, la prova finale sta nel servirlo a un grande mostro «mangiapizze» che, se non la gradisce, la lancia ai bambini. «Non riusciamo ancora a credere di aver trovato la nostra strada nel mondo virtuale – prosegue Cavallo – ma quello che ci stupisce di più sono le affinità con quello che facevamo prima. Il teatro è interazione e il regista deve pensare sempre a come far entrare in scena i suoi personaggi. Nel virtuale questi elementi ci sono, ma il palco è lo schermo. Per Elena, giornalista, si tratta comunque di trovare storie, esattamente come faceva prima».

Qualcuno invece sembra nato proprio nel mondo della rete, come le start up presentate ieri dalla Camera di Commercio di Venezia (S.A.T.E. srl, MR Energy System srl e 42bit srl), tutte rivolte al mondo delle imprese, ma non solo. Proprio ieri, il bellunese Mauro Roglieri della MR Energy System, ha annunciato aperte le iscrizioni a un corso online per il monitoraggio, la rendicontazione e la verifica delle emissioni di gas serra (http://academy.mrenergy.it/). «Questo è il futuro – ha detto Roglieri – la rete elimina le distanze e permette a tutti di accedere alla conoscenza».

Vera Mantengoli

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