Influenza intestinale, muore a 6 anni

Il bambino si è sentito male a scuola, domenica era stato ricoverato all’ospedale di Rovigo. Aperta un’inchiesta
Di Carlo Bellotto
stievano - ag zangirolami - 13/01/2016 - anguillara - MORTE DI Giovanni Morello bimbo morto per blocco intestinale nella foto: la casa di Giovanni in via mazzini 14 ad anguillara ph zangirolami
stievano - ag zangirolami - 13/01/2016 - anguillara - MORTE DI Giovanni Morello bimbo morto per blocco intestinale nella foto: la casa di Giovanni in via mazzini 14 ad anguillara ph zangirolami

ANGUILLARA VENETA. Con le lacrime agli occhi e la disperazione dipinta sul viso, hanno cercato in tutti i modi di tenere in vita il bimbo di sei anni che si stava spegnendo fra le loro braccia. Non hanno trattenuto il pianto e la disperazione i medici e gli infermieri al capezzale di Giovanni Morello, il bimbo che per 45 minuti hanno cercato di strappare alla morte con una rianimazione che purtroppo non è servita a nulla.

Giovanni è morto, ieri, alle 10 del mattino. I genitori erano al suo capezzale e hanno vissuto con il cuore in gola il susseguirsi degli eventi drammatici. Non si può accettare che un bimbo perda la vita a 6 anni e ancor meno che muoia, almeno apparentemente, per un blocco intestinale che lo ha portato in arresto cardiaco. Una morte terribile, che lascia lo spazio oltre che al dolore a molti interrogativi.

Giovanni, che viveva con mamma e papà ad Anguillara Veneta, nella bassa padovana, ed era figlio unico, era sano, vivace, giocava a calcio e fino a giovedì scorso non si era ammalato nemmeno per un giorno in questo inverno. Salute perfetta.

Ieri, all’ospedale di Rovigo dove era ricoverato da domenica, qualcuno azzardava che si potesse trattare di un caso di meningite, ma la smentita viene dallo stesso direttore generale dell’Unità sanitaria locale 18 Antonio Compostella. «Mai come in questo caso l’autopsia sarà determinante» afferma il dirigente «a questa morte manca il perché ed è nostro dovere accertarlo il più presto per il rispetto verso i genitori che stanno vivendo una tragedia enorme. Ci sentiamo di escludere nel modo più assoluto che si sia trattato di un caso di meningite».

Giovedì sta male in classe.

Giovanni frequenta la prima elementare, ha già imparato a leggere e ogni sera chiede alla nonna di poterle leggere qualcosa. Giovedì una maestra chiama i genitori, il bimbo ha vomitato e non sta bene. In giornata finisce al pronto soccorso, ma non emerge nulla. Gli viene praticato un clisterino per liberarlo dalle feci che si notano dall’ecografia nella parte alta dell’intestino.

Domenica il ricovero.

Il bambino non migliora e mamma Tiziana e papà Federico decidono di tornare al pronto soccorso a Rovigo e quindi in Pediatria. Domenica viene ricoverato per una gastroenterite, ma nulla di preoccupante, l’ecografia è negativa per segni di occlusione, ha l’acetone ma pure questo non preoccupa, la febbre c’è ma è bassa. Nella notte tra martedì e ieri Giovanni vomita, viene trattato con una flebo, alle 4 del mattino non è grave, l’addome è trattabile. Alle 7 la palpazione all’addome è dolente, il bimbo peggiora. Viene sottoposto a radiografia ma non emerge nessuna perforazione. Improvvisamente diventa meno vigile, si prepara tutta l’équipe per l’intervento. Ma alle 9,30 il bimbo va in arresto cardiaco. Per 45 minuti i medici tentano disperatamente la rianimazione. Inutilmente. La fibrillazione ventricolare finisce in asistolia: Giovanni non risponde alla rianimazione manuale (effettuata anche alla presenza del medico rianimatore che era stato chiamato per la possibile operazione e l’aveva già intubato) e nemmeno ai farmaci. Una situazione insolita, il perché della morte è un’incognita tutta da scoprire.

Inchiesta e autopsia.

Il direttore generale Compostella ipotizza che l’esame necroscopico venga assegnato già oggi e venga effettuato domani. L’esame viene ordinato dal pm Davide Nalin della procura di Rovigo che ha aperto un’inchiesta che deve accertare il motivi che hanno portato ad una morte ancora avvolta nel mistero ed è pure sollecitato dai medici pediatri che non si spiegano come un paziente entrato per una influenza intestinale perda la vita a sei anni. Ieri in mattinata il piccolo paziente doveva fare la Tac, ma purtroppo non ha fatto in tempo. Ieri pomeriggio nel bel casale di via Mazzini dove abita la famiglia Morello c’era un clima irreale. I genitori erano chiusi nel loro dolore atroce e a far da filtro alle molte persone che venivano a dare una parola di conforto alla famiglia Morello c’erano i nonni, che vivono nella porzione di casa a fianco. Increduli che il loro Giovanni, che tutte le sere andava da loro a salutarli prima di andare a letto, non ci sia più. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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