Jihadisti fermati a Venezia, il Patriarca: "Sollievo e gratitudine"

Moraglia: "Non cedere al panico, come veneziani non dimentichiamo i valori di dialogo e apertura fondanti della nostra storia"
Interpress/Mazzega Carrai Venezia, 23.12.2013.- Il Patriarca Francesco Moraglia incontra i Giornalisti.-
Interpress/Mazzega Carrai Venezia, 23.12.2013.- Il Patriarca Francesco Moraglia incontra i Giornalisti.-

VENEZIA. Il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia ha commentato, con una dichiarazione rilasciata all'agenzia Sir e al settimanale diocesano Gente Veneta, l'operazione condotta nelle scorse ore che ha portato alla scoperta e all'arresto di una cellula jihadista presente in città.

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«Di fronte alla notizia dell'operazione portata a termine questa mattina dalle forze dell'ordine, coordinate dalla magistrature - osserva -, si avverte un vero senso di sollievo e profonda gratitudine nei confronti delle istituzioni. È una notizia che dà fiducia e fa in modo che i cittadini non si sentano soli; percepiamo la città più sicura, tanto per chi vive in essa quanto per chi vi lavora e i turisti che, ogni giorno, l'affollano. Viviamo in un tempo difficile per la sicurezza e ciò chiede da parte di tutti più attenzione e vigilanza; in ogni modo, è importante che la domanda di sicurezza - che sale dalla collettività - riceva risposte come quella che è stata data oggi».

Per Moraglia «rimane sempre vero, comunque, che la paura si vince imparando ad affrontare insieme la quotidianità con stile di vita che non si arrende al ricatto della violenza e del terrorismo. Si tratta di vivere senza cedere al panico; certamente la risposta non è facile ma, proprio per questo, deve essere data con forza sia dalla comunità civile sia dalle comunità religiose affinché la nostra città, da sempre aperta al mondo e luogo d'incrocio di culture, continui a credere nell'incontro e nel dialogo. Come veneziani non intendiamo dimenticare questi valori, partendo dal rispetto delle persone ed auspicando che ogni cittadino con coscienza educata e retta sappia collaborare, secondo le giuste modalità, con le istituzioni e le forze dell'ordine».

«La nostra storia e tradizione - conclude - sono profondamente segnate dalla Bibbia, il libro dell'incontro e del dialogo fra Dio e l'uomo; la fede cristiana, che nasce da essa, ci ricorda che mai si può e si deve prescindere dal rispetto per l'uomo. Per ogni uomo, chiunque egli sia».

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