La bella Eleonora da Venezia e la sua battaglia a colpi di post per le donne “più”

Un passato da giocatrice professionista di pallacanestro, lavora nella moda e sfida il body shaming, come la Incontrada
Eleonora Bernardi Zizola, 26 anni, è di Mestre e si divide per lavoro tra la sua città e Milano
Eleonora Bernardi Zizola, 26 anni, è di Mestre e si divide per lavoro tra la sua città e Milano

VENEZIA. Non colpisce solo le donne oltre la taglia 42 il body shaming: il deprecabile fenomeno del “bullismo verbale” legato all’aspetto fisico miete vittime trasversali, prendendo di mira chiunque abbia un aspetto che si discosta dagli standard convenzionali.

Anche una ragazza bellissima come Eleonora, che con il suo regale metro e 90, un passato di successo nella pallacanestro e oggi influencer e fashion blogger con 200 mila followers su Instagram e 40 mila like su Facebook, creatrice del blog #WomanPower, è “colpevole” soltanto di essere troppo alta.

Eleonora Bernardi Zizola, 26 anni, è di Mestre, posa come modella per magazine internazionali, sfila sui red carpet (ha presenziato nel 2020 anche alla Mostra dl cinema di Venezia, sfilando con abito e gioielli griffati), segue da qualche anno gli eventi della Milano Fashion Week condividendo le nuove tendenze nei suoi canali social e nel suo blog, ha preso parte come giurata a Miss Italia.

Vive fra Venezia e Milano e nella sua “precedente vita” è stata una giocatrice professionista di pallacanestro che è riuscita a vestire la maglia della nazionale giovanile, partecipando a diversi campionati europei, dal 2011 al 2013 ha giocato nel Sistema Basket Pordenone nel progetto condiviso con la Reyer Venezia e nel 2015 a Trieste con l’Interclub Muggia.

Eleonora ha sempre vissuto senza problemi la sua altezza e lo ha fatto grazie allo sport, che l’ha forgiata e le ha lasciato in dono disciplina e determinazione. «Sono abituata all’indipendenza: a 14 anni», racconta, «mi sono trasferita a Roma, lontana da famiglia e amici, per seguire i miei sogni. I tre anni nel centro Coni dell’Acqua Acetosa, dove studiavo, mi allenavo e giocavo, sono stati una formidabile scuola di vita. Mai avuto problemi con me stessa, come sempre sono gli altri a crearne: un commento malevolo sui social (e non solo), due, tre. . . anche se sei in pace dopo un po’ inizia a pesarti».

Ma non tanto da scoraggiarla. Anzi. Nel 2016, quando ha deciso di lasciare lo sport per inseguire la sua seconda passione – la moda – trasformata pian piano in lavoro (oggi la sua professione è di “digital creator”), ha creato il blog “Women Power” e nella sezione “fashion” ha avviato una campagna per sensibilizzare soprattutto i grandi stilisti alle esigenze di chi ha forme e dimensioni fisiche meno consuete.

La sua idea è trattare il tema dell’inclusione nel mondo fashion coniugandolo attraverso servizi di moda e turismo in Italia e all’estero con una missione: ispirare e motivare le ragazze come lei a inseguire i propri sogni. Per questo produce contenuti social per la sua female community, trattando di fashion con un attenzione particolare all’accettazione delle proprie forme. Con il suo lavoro cerca anche di valorizzare le bellezze delle città italiane condividendo “travel e lifestyle guide” ricche di consigli sui luoghi e le cose da fare irrinunciabili, sfruttando il potere divulgativo dei social.

«È importantissimo», afferma, «ciò che sta accadendo oggi in un’ottica curvy, campagne pubblicitarie come quella con Vanessa Incontrada o Dolce Gabbana; io sto provando a portare l’attenzione anche sulle donne molto alte e con l’esempio cerco sia di ispirare gli addetti ai lavori (credete sia facile trovare una scarpa femminile che non sia la solita old school per chi calza 42 o 43? O semplicemente un paio di jeans belli? ) sia di aiutare le donne ad accettarsi per come sono, a inseguire la sicurezza personale e a raggiungere i propri obiettivi. Sui miei canali social ricevo molti messaggi, tante ragazze che mi chiedono consigli». Ed Eleonora non si risparmia, aggiungendo le sue riflessioni.

“Altezza mezza bellezza... e mezzo disagio – questo un suo post recentissimo – una vita di piedi fuori dalle foto, caviglie scoperte (non sempre per scelta), ma anche tanti lati positivi: tipo riuscire ad arrivare dove gli altri non arrivano. Ammetto che non è sempre stato facile. In alcuni momenti della mia vita ho pensato che la mia altezza fuori misura fosse un limite più che un elemento di bellezza. Poi, col tempo, ho capito che è solo questione di sapersi valorizzare». —




 

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