La carriera record del giovane leghista capostaff di Zaia

di Giorgio Cecchetti
VENEZIA
Con una mano il tentativo di arginare gli alti costi della politica - vedi l’annuncio da parte del vicepresidente della giunta veneta Marino Zorzato di bloccare le assunzioni e anche gli incarichi dirigenziali per sei mesi (pure quelli a tempo derminato), con l’altra, neppure un mese fa, la promozione di un giovanissimo militante leghista di Quinto di Treviso, con un notevole salto di carriera (dalla categoria C alla D1) e conseguente aumento di stipendio, a nuovo responsabile della Segreteria particolare del presidente Luca Zaia. Prima, Marco Volpato, assunto con contratto a termine lo scorso anno, portava a casa poco più di 24 mila euro all’anno, adesso, in un colpo solo e saltando più di una categoria, ne intasca ben 80 mila in dodici mesi, con un esborso per le casse pubbliche di quasi sessantamila euro all’anno in più. Eppure lo stesso Marco Volpato era già nella segreteria del presidente, che tra l’altro non manca di personale, visto che tra addetti al Gabinetto e quelli alla Segreteria particolare sono sedici le persone che stanno intorno a Zaia. Di queste, sette assunte ad hoc, cioè a tempo determinato. Tanti l’hanno fatto prima di Zaia, sia i presidenti di giunta della Prima Repubblica che Giancarlo Galan, ma più di qualcuno sperava che questa prassi, con la Lega Nord, terminasse; invece tutto è proseguito come prima.
A precedere il giovanissimo leghista di Quinto nell’occupare quel posto c’era Walter Brunello, noto alle cronache per la vicenda di Buonitalia, la società di promozione dei prodotti agroalimentari italiani che Galan , quando ha sostituito Zaia al ministero dell’Agricoltura, ha chiuso. Il trevigiano Brunello ne era a capo grazie all’attuale presidente della giunta veneta, che comunque non l’ha abbandonato allora, chiamandolo a dirigere la sua segreteria particolare a palazzo Balbi, e neppure ora, visto che l’ha piazzato nel Consiglio d’amministrazione di VeneziaFiere.
A proporre Volpato sulla poltrona di Brunello è stato il vicepresidente Manzato, lo stesso che due giorni fa ha annunciato lo stop alle assunzioni e agli incarichi dirigenziali nelle società controllate dalla Regione. Anche perché, stando agli ultimi calcoli pubblicati un mese fa dal nostro giornale, a palazzo Balbi oltre cinque milioni vengono spesi ogni anno tra segreterie particolari e ufficio stampa. Cifra che raddoppia a dieci i milioni se si aggiungono quelli spesi per l’attività del Consiglio regionale. Sono ben 101 gli addetti alle segreterie, di cui la metà è in carico a tempo determinato.
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