La grande distribuzione abbatte i costi con l’asta elettronica al doppio ribasso
Se troviamo sugli scaffali un barattolo di pomodoro a 0,40 centesimi una domanda è giusto farsela: pagata la bottiglia di vetro, il tappo, il trasporto, quale salario ha ricevuto il lavoratore che quei pomodori ha raccolto? E' in corso una gara sempre più spericolata – fino al "sottocosto" o "bassi e fissi" – tra le grandi centrali della distribuzione, in particolare i discount, ad abbassare i prezzi dei generi alimentari.
Ma come avviene questa corsa al ribasso?
I promotori della campagna "Filiera sporca" – le associazioni Terra!, Terre Libere e da Sud – puntano il dito contro il meccanismo dell'asta elettronica al doppio ribasso. Funziona così: la centrale della grande distribuzione chiede alle aziende agricole di presentare un'offerta per un determinato prodotto e, dopo aver raccolto le proposte, indice un'ulteriore gara usando come base di partenza l’offerta più bassa.
In questo modo la grande distribuzione riesce a spuntare prezzi stracciati, che spesso non coprono nemmeno le spese delle aziende produttrici. Aziende che vengono prese per il collo e che pur di rimanere sul mercato accettano margini di guadagno ridottissimi o addirittura nulli.
La Grande Distribuzione in questo modo fa valere il suo potere sull'intera filiera del cibo controllando il 70% degli acquisti di generi alimentari. Se la rincorsa al ribasso diviene al principale strategia di marketing le conseguenze vengono scaricate prima sugli industriali che trasformano i prodotti, poi sulle aziende agricole ed infine sull'ultimo anello della filiera: il bracciante che nei campi vede erodersi sempre più i suoi diritti e che così finisce sotto il controllo delle diverse organizzazioni criminali.
I promotori di "Filiera sporca", alleati con il sindacato degli agricoltori della Cgil nella campagna ASTEnetevi, hanno ottenuto una prima significativa vittoria nel giugno del 2017 con la firma di "un patto di impegno" tra il ministero delle politiche agricole, Federdistribuzione e Conad, per promuovere attraverso un codice etico pratiche commerciali leali lungo la filiera agroalimentare.
Le organizzazioni della GDO si impegnano a non fare più ricorso alle aste elettroniche al doppio ribasso per l'acquisto di prodotti agricoli e agroalimentari. Un impegno, appunto. (g.b.)
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