La lezione di Nadia Toffa, amare la vita anche quando se ne va

Ciò che muove l’emozione collettiva non è l’estetica della vita, non è il ruolo che si è ricoperto, non è la pietà e nemmeno la giovinezza: è la rettitudine, l’armonia, la lealtà, Ma, soprattutto, è il coraggio, quella forma di eroismo che dopo millenni è ancora nei gesti e nelle azioni di alcuni uomini, di alcune donne.
Nadia Toffa non è un angelo caduto dal cielo e velocemente ripreso; è una giovane donna dal bel viso, sorridente, che in una trasmissione televisivia fatta di ironia e verità ha avuto un ruolo, quello di essere vincente-perdente, per poi sparire per sempre.
La sua morte ha commosso un intero Paese non tanto per la sua giovane età o per l’aver affrontato pubblicamente il suo male. Nadia ha colpito cuore e anima di un Paese stanco di finzioni, di false verità, di esibizionismi, di bellinismi e subrettismi superficiali e inutili. Con lei, l’Italia ha visto una giovane donna che ne andava ritta, in piedi, sulla nave della vita.
Nadia Toffa colpisce per la sua traiettoria esistenziale; del resto i coraggiosi, i capitani che hanno nel valore la loro coerenza e i loro gesti, se devono morire lo fanno con onore, ma senza cercare la gloria.
Il pubblico che sceglie chi amare non è facilmente suggestionabile dalle emozioni. Nadia Toffa muore per un cancro, la malattia che fa vittime continue tra bambini, donne e uomini, senza alcuna differenza, ma parlarne e condividere senza farsi commiserare è ben altra cosa. Ha avuto la forza di attendere e allo stesso tempo lottare, condividere e capire, ha avuto coscienza e ha cercato di darla, su cosa è la vita, cosa è la malattia.
Il male vince perché non sempre basta la volontà per sconfiggerlo.
Viviamo in un’idea rarefatta dell’esistenza, e poche sono le situazioni che consentono all’umano di costruirsi un’idea del mondo e dei suoi passaggi difficili, e c’è chi per indole, per quell’equilibrio interiore nella voglia di amare il mondo, ma anche di difenderlo dallo scempio in atto, trasforma la paura in omaggio e la morte in un’opportunità.
Chi l’ha vista sorridere non la dimenticherà, e chi sta vivendo la sua stessa battaglia per la vita può capire qualcosa in più su come attrezzarsi per entrare in quel mondo dove i desideri si appiattiscono in un unico pensiero, che tutto avvenga nel modo meno doloroso possibile. Nadia Toffa ha cercato, anche, di insegnare ai giovani a non avere paura e a stringere la vita amandola pur sapendo di doverla
abbandonare: la vita deve essere amata anche quando si sa già di averla persa, questo è stato il suo grande insegnamento.
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