La rabbia dell'imprenditore veneto: "Mascherine a prezzo imposto, esposto contro Arcuri"

PADOVA. Pronto ad un esposto in Procura contro il commissario all'emergenza Domenico Arcuri. È con un video sui social che Federico Venturato, amministratore di AreaB di Padova, Pmi convertita alla produzione di mascherine chirurgiche nel pieno dell'emergenza Covid-19, sfoga tutta la sua rabbia per un prezzo imposto che mette fuori mercato decine di imprese padovane e centinaia a livello nazionale i cui magazzini ad oggi sono pieni di mascherine realizzate a costi superiori a quelli di vendita imposti dal commissario.
«Sono uno di quegli imprenditori che il commissario Arcuri ha etichettato come "liberale da divano che sorseggia il suo drink e parla di prezzi di mercato"» esordisce Venturato. «Uno "sciacallo" che nel pieno dell'emergenza ha risposto alla chiamata delle istituzioni, ha riaperto la sua azienda, richiamato gli operati e riconvertito la produzione per realizzare mascherine chirurgiche certificate.
Un "liberale da divano" che ha fatto donazioni e che si è tirato su le maniche per dare una risposta all'endemica carenza di dispositivi di protezione individuale di questo Paese. Uno "sciacallo" che ha pagato a vista e di tasca sua fornitori, tessuti, elastici, macchinari e così via per produrre mascherine ad un prezzo industriale intorno ai 0,65- 0,68 euro l'una. Di queste mascherine io e i miei colleghi ne abbiamo a magazzino chi centinaia di migliaia, chi addirittura milioni. E sono ferme perché il loro costo è stato decretato come fuori mercato dalle sue dichiarazioni».
Ma Venturato tira fuori anche alcuni documenti, reperiti proprio dal sito del ministero della Salute e snocciola i prezzi pagati dal ministero della Sanità per circa una decina di milioni di mascherine chirurgiche acquistate intorno alla metà d marzo. «Ho i documenti relativi all'acquisto di mascherine a prezzi che variano tra gli 0,24 e gli 0,68 centesimi pagati dal ministero della Sanità per mascherine chirurgiche provenienti dalla Cina e da altri paesi del mondo tra cui l'Italia» continua l'imprenditore «dove scorso non poche incongruità. Noi nel frattempo pagavamo dipendenti, fornitori e tasse. Mi domando come sia possibile andare in televisione a determinare un prezzo d'acquisto arbitrario dando nel contempo a tutti i piccoli imprenditori che non hanno ottenuto alcun finanziamento a fondo perduto per produrre mascherine degli "sciacalli". Sono pronto ad fare un esposto in Procura per per capire tutto ciò sia ammissibile e se sia giustificabile insultare chi si è tirato su le maniche per dare una mano, da imprenditore, al proprio Paese».
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