La ragazza di Manuel: crollato di fianco a me, è stato terrificante

La giovane era insieme a lui al momento della sparatoria. Papà Franco non ha dubbi: si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato 

TREVISO. «È stato terrificante. Era di fianco a me quando gli hanno sparato». A parlare è la fidanzata che la scorsa notte si trovava con Manuel al momento della sparatoria. La giovane è stata ascoltata ieri dagli investigatori all’ospedale San Camillo di Roma dove il ragazzo è ricoverato.

«Si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Adesso possiamo solo pregare per lui e sperare che possa presto tornare a fare quello che più ama», dice invece il padre Franco Bortuzzo, 59 anni. È partito immediatamente per la capitale insieme agli altri tre figli per stare accanto al suo ragazzo che per tutta la giornata di domenica ha lottato tra la vita e la morte venendo anche sottoposto a due delicati interventi neurochirurgici.

Nel tardo pomeriggio di domenica ha scritto su Facebook «Intervento riuscito. Il proiettile è stato tolto vicino alla spina dorsale. Il polmone è perforato. Che Dio ci aiuti, forza piccolo grande uomo».

IL RACCONTO «Quando è arrivato in quella piazza», racconta dall’ospedale San Camillo dove il figlio è ricoverato, «c’era già la polizia perché si era già verificata una violenta rissa». Franco Bortuzzo è riuscito a scambiare poche parole con le persone che erano con il figlio, ma le sono state sufficienti per convincersi che sia trattato di un drammatico scambio di persona. «Mi hanno detto», aggiunge, «che c’era stata una rissa nel pub tra quattro o cinque persone ed è scoppiato il panico. Poi sono usciti, è arrivata la polizia e dopo poco si sono sentiti gli spari. Manuel era dall’altro lato della piazza, davanti ad un tabaccaio, che a quell’ora era chiuso».

Il diciannovenne era in compagnia della giovane e quando si è reso conto di quanto stava accadendo si è fermato. Nel posto sbagliato perché lì è stato colpito da un proiettile ed è caduto a terra di fianco alla sua ragazza che, terrorizzata, ha chiamato i soccorsi.

LO SCAMBIO DI PERSONA «Da quanto mi hanno detto sono arrivati dopo 25 minuti», racconta ancora il papà, «forse non sono stati rapidissimi. Comunque sia, mio figlio si è trovato nel posto sbagliato perché è un ragazzo che trascorre le sue giornate a nuotare in vasca e non ha neanche il tempo di mettersi nei guai». La speranza della famiglia a questo punto è riposta negli investigatori della Squadra Mobile di Roma che stanno conducendo le indagini raccogliendo le testimonianze di chi l’altra sera si trovava in piazza Eschilo. «Mi hanno detto che il colpo è partito da uno scooter che poi è scappato», ha aggiunto papà Franco, «è evidente che chi ha sparato cercava un’altra persona che forse gli doveva somigliare». Franco Bortuzzo resterà a Roma tutto il tempo necessario per stare vicino al figlio che è ancora ricoverato in Terapia intensiva. Solo nella giornata di domani si potranno conoscere le reali conseguenze di quanto è accaduto. —

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