La sfera di Fellini per il Palazzo del Cinema
La nuova scenografia della facciata firmata da Dante Ferretti: «Oltre il caos del presente»
VENEZIA. I Leoni sono fuggiti: non saranno più tutti in fila davanti al Palazzo quando, tra due settimane esatte, sarà inaugurata la 64a Mostra del Cinema. Ne restano quattro, a far la guardia all'ingresso; ma il resto della scenografia che fa da quinta alla passerella sarà completamente rivoluzionato.
I lavori sono in corso, una simulazione al computer già fa vedere come si presenter¿ il Palazzo: una grande sfera di acciaio sfonda la controfacciata, che è pensata come uno schermo cinematrografico, e quella sfera è un pezzo di storia del cinema mondiale: era stata progettata per «Prova d'Orchestra» di Federico Fellini, anno 1979. Porta la firma di Dante Ferretti, che dopo aver ideato la passerella tra i Leoni ha realizzato, su commissione di Davide Croff e Marco Müller, questa nuova scenografia, altamente simbolica.
E', come gi¿ accadeva nel film di Fellini, «il demolire per ricostruire», parla chiaramente dell'attesa - ormai un conto alla rovescia - verso il nuovo Palazzo.
I Leoni, uno per ogni edizione della Mostra e ognuno con una targhetta che riporta il nome del film vincitore anno per anno, si potranno vedere ancora: alcuni saranno al Casinò, altri lungo le strade del Lido, altri ancora al Des Bains e all'Excelsior, luoghi di passaggio obbligato nei giorni della Mostra. Non saranno utilizzati tutti, ma una buona parte sì. Dal 2004, anno in cui sono comparsi, sono stati lo sfondo per migliaia di fotografie e hanno fortemente caratterizzato il Lido rispetto alle altre feste e agli altri festival di tutto il mondo; la sfera, invece, è un messaggio di impatto meno immediato, ma sembra promettere uno sfondo di grande eleganza.
Il nuovo Palazzo è atteso per il 2011. L'ultimo Cipe ha stanziato 20 milioni di euro, la Regione farà altrettanto mentre per raggiungere la cifra necessaria viene messo in vendita l'Ospedale al Mare, per il quale è già stata approvata la variante di destinazione d'uso: passa dall'Asl al Comune e, fatto salvo il presidio sanitario, sarà messo in vendita.
Facile immaginare il suo destino: centro congressi o turismo di lusso, o anche le due cose insieme. Con quanto sarà ricavato, e non dovrebbe essere poco, il Lido e il Cinema tutto avranno il loro nuovo Palazzo.
A due settimane dalla vernice sono iniziati i lavori anche per i luoghi di ritrovo a margine delle proiezioni: davanti al Casinò torna per il secondo anno il Nikki Beach (che fa tanto chic, che piace molto a Cannes come in Costa Smeralda ma non sostituisce l'area giovane e pop che tanto successo aveva gli scorsi anni con il Beck'stage), all'Excelsior - dove non ci sarà più la Terrazza Martini - trova spazio il Lancia Cafè che volentieri, per gli eventi più affollati, come la festa di Ciak, si gemella con l'adiacente Cinecittà, tutto divani bianchi e legni scuri.
Mentre Gualtiero Marchesi, new entry, scalda i fornelli a bordo piscina allo stesso Excelsior, la Biennale fa sapere che, sul fronte della sicurezza, restano i varchi ma spariscono i metal detector.
Le misure saranno rigide ma non più asfissianti: gli accreditati, ad esempio, non saranno perquisiti regolarmente a ogni passaggio, mentre paline a mano, sul genere di quelle usate negli aeroporti, verranno utilizzate sul pubblico.
L'obiettivo è: stessa sicurezza, meno file. Considerato il programma, e il possibile grande afflusso di appassionati, pare una misura saggia.
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