Le bollicine cinesi fanno litigare i Consorzi

Nardi (Docg) risponde a Zanette (Doc): «Non rinunceremo alla tutela del nostro marchio»
CONEGLIANO. In Cina si potrà vendere Prosecco Doc “tarocco” fino al 2021 senza incorrere in sanzioni, mentre il Docg Conegliano Valdobbiadene è già tutelato dal Ceta, l’accordo di commercio internazionale anti contraffazioni: una disparità che ha innescato un’accesa lite i due Consorzi di Tutela.


La prima stoccata era arrivata, due giorni fa, dal Consorzio del Prosecco Doc, rimasto beffato dalla chiusura degli accordi con la Cina: la denominazione, al contrario della “cugina” di collina, non è tra le cento tutelate perché al momento della definizione degli accordi non era ancora ufficialmente riconosciuta. Un paradosso che, secondo il presidente della Doc Stefano Zanette, si sarebbe potuto risolvere: «L’unica possibilità che avevamo consisteva nel fatto che qualcuno facesse un passo indietro lasciando libero il posto». Sarebbe toccato alla Docg perché inserire il Prosecco Doc nell’accordo avrebbe tutelato indirettamente anche il Conegliano Valdobbiadene.


Ieri è arrivata la piccata risposta di Innocente Nardi, presidente della Docg: «Stupisce che qualcuno si aspettasse da noi un passo indietro, cioè di contravvenire proprio a un nostro preciso compito statutario. Cosa che ovviamente non abbiamo fatto, così come tutti gli altri Consorzi interessati in quella fase della procedura, e che probabilmente non avrebbe fatto neppure chi oggi ci “rimprovera”». Gli accordi per il famoso “passo indietro” si cercarono fino a un paio di anni fa, quando il direttore della Docg era ancora Giancarlo Vettorello (poi estromesso dal cda tra le polemiche), ma senza esito. «Lascia particolarmente perplessi che queste critiche provengano proprio da chi ha la responsabilità di condurre il Sistema Prosecco, salvaguardando la reputazione di ogni componente del sistema», continua Nardi, «critiche di questo genere non facilitano l’opera di coesione e sinergia da molti tanto attesa». Al netto di bufere e gelosie, resta la mancata protezione del Prosecco Doc in Cina fino al 2021, quando finalmente la denominazione dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) rientrare in un secondo gruppo di marchi italiani tutelati.
(a.d.p.)


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