Legge anti consumo di suolo “salvi” i progetti turistici

/ VENEZIA
Via libera del consiglio regionale alla riduzione (graduale) delle deroghe ai limiti del consumo di suolo per i prossimi progetti strategici turistici. Obiettivo: raggiungere il consumo zero nel 2050. La modifica alla precedente legge regionale – che risale al 2004 – è passata senza voti contrari, ma con l’astensione dell’opposizione, che ha provato a spingere di più sulle restrizioni, puntando a conquistare prima dei prossimi trent’anni l’obiettivo.
«Viene abrogata la fattispecie dei progetti strategici per il turismo la cui procedura di approvazione» spiega la consigliera regionale Silvia Rizzotto (Zaia Presidente), relatrice della proposta di legge «ma viene tuttavia inserita una disciplina transitoria per i procedimenti in corso, volta a salvaguardare le iniziative già avviate. Eventuali progetti strategici per lo sviluppo turistico, pur non trovando più una specifica disciplina nella legislazione di settore, potrebbero comunque essere avviati qualora la giunta regionale ne riconoscesse la strategicità di interesse regionale, e approvati con le relative procedure previste dal vigente ordinamento e nel rispetto delle previsioni della normativa sul contenimento del consumo del suolo» confermando la gradualità del provvedimento.
Elena Ostanel del Veneto che Vogliamo, consigliera di minoranza correlatrice, ha evidenziato invece le buone intenzioni della proposta, considerandola però monca e lontana dai veri obiettivi. Ha quindi presentato tre emendamenti per recuperare pienamente lo spirito della legge regionale del 2017 che ha l’obiettivo di zero consumo di suolo e la possibilità di rinaturalizzare ettari di terreno, puntualmente bocciati però dalla maggioranza su indicazione anche dell’assessore al Territorio, Cristiano Corazzari: «All’inizio l’iter sembrava molto vago, perché poco preciso sui progetti strategici» sottolinea Ostanel «ma adesso, dietro una norma che sembra essere positiva, si nascondono delle deroghe che non permetteranno di arrivare al consumo di suolo zero. Manca la previsione di criteri di compensazione per eventuali deroghe ai limiti del consumo di suolo e non posso essere favorevole a dare alla giunta una delega in bianco in merito alle progettualità strategiche non rientranti nei predetti limiti».
Sulla stessa linea gli altri componenti della minoranza, dal portavoce Arturo Lorenzoni («qualcuno ci chiederà conto prima o poi di tutto questo»), ai dem Paolo Possamai e Vanessa Camani: «La direzione non è sbagliata, ma manca l’approccio completo. Lasciare la scelta alla giunta è fuori da ogni seminato» dice il primo. «Noi abbiamo cercato di avvicinarci all’obiettivo di consumo di suolo zero, ma ci è stato risposto che decide la giunta. Questo ormai sta diventando un metodo» aggiunge la Camani. Ovviamente a favore della proposta di legge il consigliere Joe Formaggio di Fratelli d’Italia: «Andiamo solo a rimarcare quello che ci siamo sempre detti, ossia di lasciare alla giunta la discrezionalità di attrarre capitali. Se arrivano investitori dobbiamo avere gli strumenti per poterli mettere nelle condizioni di farlo, perché potrebbero contribuire allo sviluppo del nostro territorio». «Abbiamo fortemente voluto individuare il percorso per contenere il consumo di suolo, ma l’iter deve essere graduale per non mettere in difficoltà nessuno» la risposta in chiusura di Rizzuto «la nostra scelta politica è quindi quella di limitare progressivamente le deroghe al contenimento del consumo di suolo, senza affrettare pericolosamente». —
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