L'esperto: "Follia pensare di rendere obbligatoria un'app coronavirus regionale"

Roberto Scano è esperto internazionale di tecnologia Ict: "Ci sono problemi di privacy: l'Europa ha già detto che le adesioni devono essere su base volontaria. Poi che fanno: multano chi ha il cellulare scarico?"
epa08368847 Volunteer Niccolo Brunetti does shopping via the 'Amigos-App' in the supermarket Migros at the Limmatplatz in Zurich Switzerland, 17 April 2020. With the app, Migros and Pro Senectute offer a possibility for neighbourhood help during the coronavirus pandemic. EPA/ALEXANDRA WEY
epa08368847 Volunteer Niccolo Brunetti does shopping via the 'Amigos-App' in the supermarket Migros at the Limmatplatz in Zurich Switzerland, 17 April 2020. With the app, Migros and Pro Senectute offer a possibility for neighbourhood help during the coronavirus pandemic. EPA/ALEXANDRA WEY

VENEZIA. "Follia pensare di rendere obbligatoria un'app-coronavirus per tracciare gli spostamenti delle persone, sotto molti punti di vista: di rispetto della privacy, delle indicazioni europee e anche di gestione pratica. Già a livello nazionale. Se poi la Regione Veneto vuole fare un'app propria e renderela obbligatoria, mi pare ancora più folle".

Roberto Scano, veneziano con base a Roma, è esperto internazionale di tecnologie Ict, dell'informazione e comunicazione. 

Si può obbligare le persone a scaricare un'app che ne tracci gli spostamenti, anche in questi tempi di emergenza sanitaria?

"No, l'European Data Protection Board - proprio nei giorni scorsi - si è già espresso chiaramente sull'emanazione di leggi nazionali in tal senso, promuovendone l'uso solo a condizione che non ci sia "alcuna conseguenza negativa per le persone che non la utilizzano". La volontarietà è l'unica  base legale per l'uso di queste app".

Roberto Scano, esperto internazionale di tecnologia Ict
Roberto Scano, esperto internazionale di tecnologia Ict

Il presidente del Veneto Zaia (qui l'articolo) ha annunciato di avere pronta una app regionale per la tracciabilità - qualora il governo non emanasse la prorpia - e che ritiene l'obbligatorietà dell'utilizzo una condizione fondamentale.

"Non si può fare. Leggo che anche per l'app nazionale Immuni c'è chi pensa di renderla di fatto obbligatoria, limitando lo spostamento delle persone che non la usino. Ma, innanzitutto, dal punto di vista pratico,  non puoi obbligare una persona ad avere uno smatphone e una connessione dati: a meno che non li distribuiscano gratuitamente al posto delle mascherine. Poi è necessario capire se queste app rispettino, oltre alla privacy - e il board europeo si è già espresso in tal senso - anche gli standard di tracciabilità europei. E già su quella nazionale c'è qualche dubbio".

Quali sono gli standard imposti dall'Europa?

"Rispetto della privacy, certezza su dove vengono archiviati i dati, con quale livello di sicurezza, fino a quando e   chi ne ha la titolarità, ad esempio. Sono elementi fondamentali sui quali serve trasparenza".

Una Regione può fare in queste circostanze straordinare una propria app?

"Ma pensiamo anche alla follia pratica: se ogni Regione facesse la propria app che succederebbe a una persona che si spostasse per l'Italia? Dovrebbe avere sullo smatphone app per tutte le regioni?

Io - ad esempio - ho casa a Venezia e a Roma, dove lavoro: mi muovo in continuazione - in tempi normali, intendo - e che faccio: passo da un'applicazione a un'altra? Se un'ipotetica app regionale "parlasse" con quella nazionale potrebbe anche - in teoria - valere il discorso: ma ci sarebbe comunque un enorme problema di sicurezza dei dati da risolvere. Eppoi, con le coperture di segnale che abbiamo in Italia mi viene da ridere: sono qui, a Roma, che parlo alla finestra di casa, perché dentro non ho segnale".

Che ne pensa della app nazionale, Immuni?

"Posto che, lo ribadisco ancora, dev'essere scaricata su base volontaria o violerebbe le indicazioni dell'Europa, questo genere di "controllo" esclude comunque la fascia di popolazione non digitalizzata, gli anziani soprattutto. E se l'app non è fatta bene, discrimini anche le persone con disabilità: ho già fatto in tal senso una segnalazione al governo. Per non dire che anche imporre l'uso permanente del  bluetooth per il passaggio dei dati significa scaricare la batteria in due ore. Che fanno, multano chi ha il cellulare scarico?".

 

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