Lingua veneta, ecco il nuovo sito della Regione

Documenti, testi, file multimediali e persino qualche gioco a tema: ecco il sito a supposto della campagna autonomista di Zaia

VENEZIA. Rinnovato nella grafica e nei contenuti, con un massiccio archivio di documenti, testi, file multimediali e persino qualche gioco a tema: il sito internet della Regione dedicato alla lingua veneta (www.linguaveneta.it) torna online più ricco che mai e ieri mattina, da palazzo Ferro Fini, è stato lo stesso presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti, da sempre grande studioso e appassionato della cultura locale, a spiegare l'importanza del “nuovo” portale web.

«Attraverso questo strumento vorremmo fornire tutti gli spunti necessari per comprendere appieno il modo in cui i veneti comunicano al mondo - spiegava infatti Ciambetti - Non solo elementi di linguistica, quindi, ma uno spaccato del pensiero veneto attraverso i secoli, nella speranza che anche quei cittadini che spesso sembrano quasi vergognarsi delle loro radici possano finalmente recuperare un po’ di orgoglio storico».

Il sito, comunque, raccoglie i più prestigiosi studi e documenti a proposito: dalla “Grammatica veneta” di Silvano Belloni fino allo storico “Dizionario del dialetto veneziano” di Giuseppe Boerio, senza trascurare le traduzioni in veneto di testi fondamentali come la Divina Commedia. Ampio spazio viene concesso anche alle figure ormai quasi leggendarie della nostra regione, da Casanova a Goldoni, e poi a proverbi, tradizioni, espressioni uniche e curiosità.

Non manca, infine, una sezione dedicata alla “grafia veneta unitaria”, che nei prossimi mesi raccoglierà il risultato degli studi ancora in corso nella specifica commissione. Sulle distinzioni tra lingua e dialetto, invece, il presidente tagliava corto.

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«La legge regionale del 2007, mai impugnata, è chiara: si tratta di una lingua vera e propria, e le diverse sfumature locali non sono tante e tali da permetterci di parlare di varianti complete. Il solo fatto che il veneto ci consenta di dialogare con parenti lontani, emigrati all'estero da generazioni e ormai incapaci di parlare in italiano, ci fornisce una chiara testimonianza di quanto sia ancora viva e trasversale questa lingua. Significativo, in questo senso, anche il logo scelto - concludeva Ciambetti - Un libro alato, che non solo rievoca il leone marciano, ma simboleggia anche la capacità di lingua e letteratura di annullare ogni distanza».

 

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