Lo sceriffo Gentilini: «Lega in caduta libera. Salvini è un fessacchiotto, Zaia il nostro ultimo campione»

Categorico il commento su Salvini: «Se nasci come Lega nord non puoi riscoprirti nazionalista. È un tradimento»
Zago Agenzia foto film Treviso gito al mercato matteo salvini
Zago Agenzia foto film Treviso gito al mercato matteo salvini

TREVISO. «Matteo Salvini è un fessacchiotto che si è lasciato turlupinare dai bolscevichi. Luca Zaia è il nostro ultimo campione. Al Nord è rimasto solo lui». Lo dice in un colloquio con "Il Foglio" Giancarlo Gentilini, sindaco di Treviso dal 1994 al 2003, vice dal 2003 al 2013, una lunga stagione che definisce così: «Se avessero ascoltato me, oggi la Lega sarebbe ancora la governo e il Veneto avrebbe l’autonomia».

Soprannominato "lo sceriffo" per i suoi modi imperiosi e per la guerra a immigrati e meridionali, Gentilini afferma: «La verità è che abbiamo fallito. Dovevamo incidere quando eravamo al massimo del nostro consenso. Dov’è finita la secessione?».

E accusa Salvini: «Se nasci come Lega nord non puoi riscoprirti nazionalista. È un tradimento». E ancora: «Il nostro partito era nato per altre ragioni» spiega Gentilini, che aggiunge «È per questo che la Lega, la nostra vecchia Lega, è finita. Ma io non cambio. Io resto ancorato al Nord».

Quanto a Zaia lo descrive così: «Come me rifiuta tutte le cariche che gli offrono. Non cede a Roma», da cui il governatore Veneto pratica abilmente il distanziamento sociale, «perché è una città dove la cappa degli interessi finisce per cambiarti e snaturarti». Quanto alla Lega, invece, Gentilini afferma: «Siamo in caduta libera e senza paracadute».

 

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