Lucciole on-line: 15 denunce

Sgominata una banda accusata di favoreggiamento della prostituzione: guadagnava 3 milioni di euro l’anno
PADOVA. Avevano messo in piedi un’organizzazione che assomigliava tanto a una gallina dalle uova d’oro: una perfetta macchina per fare soldi a palate. Ora sono nei guai per sfruttamento della prostituzione. Al vertice dell’organizzazione c’era una società padovana (la Ciesse di Vigonza, via Regia 88). Società che gestiva un sito di annunci hard sloveno (www.bestannunci.com), grazie al quale i responsabili incassavano anche tre milioni di euro all’anno. Quindici gli indagati: fra questi padovani, trevigiani, e veneziani.


SOLDI A PALATE.
Nulla era lasciato al caso: nell’organizzazione c’erano i procacciatori d’affari, gli esperti informatici, i responsabili d’area. L’obiettivo era aggiornare continuamente il «database» on line con foto e numeri di telefono di trans e giovani ragazze (italiane e straniere), in modo da far incontrare in rete domanda e offerta: clienti da una parte e prostitute dall’altra. Gli agenti contattavano le ragazze anche su strada. Offrivano - a pagamento - un book fotografico e «abbonamenti» mensili (200-300 euro) al sito a scopo pubblicitario. Il sito graficamente ricercato era suddiviso in sezioni: top class, escort, girls, trans. Ogni categoria era rigorosamente divisa in province. Impossibile sbagliare.


SODALIZIO.
Il sodalizio criminale specializzato in prostituzione telematica è stato sgominato dalla squadra Mobile di Verona. Quindici le persone indagate in tutta Italia. Tre i padovani. Ma coinvolti a vario titolo ci sono anche un veneziano, un trevigiano, un friulano e quattro veronesi (fra cui una donna).


IMPRENDITORI NEI GUAI.
Due indagati sono i titolari della Ciesse snc, società che fa capo a Michele Calore, veneziano di Salzano (via Villatega 151/2), 48 anni, e a Pasquale Stramazzo, 49 anni, di Piove di Sacco (via Scardovara 48). Ed è attraverso la Ciesse che secondo gli investigatori l’organizzazione - via intranet - inviava attraverso gli «agenti» al sito www.bestannunci.com (registrato a nome della società “Loitra d.o.o.” con sede a Nova Gorica Slovenia), testi, foto esplicite e recapito telefonico delle prostitute che venivano inserite in appositi cataloghi consultabili on line. Ma nei guai sono finiti anche Diego Zuppa, 38 anni, di Padova (che il 17 febbraio scorso è uscito definitivamente dalla Ciesse lasciando la carica di socio amministratore), e Bruno Parpajola, 63 anni di Cadoneghe, considerato un «agente».


CONTI SEQUESTRATI.
Per loro - come per gli altri undici indagati - il reato contestato è l’associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento, sfruttamento e agevolazione della prostituzione. Le squadre Mobili di Verona, Padova, Treviso, Udine, Bologna e Mantova, nei giorni scorsi (su ordine della procura padovana) hanno effettuato perquisizioni negli appartamenti degli inquisiti e a Vigonza, nella sede della Ciesse. Sequestrati i locali, ma anche i computer, i conti correnti bancari e postali riconducibili alla società, 30 mila euro in contanti (trovati negli uffici di via Regia a Vigonza), decine di carte di credito e di carte prepagate Postepav. Sequestrati anche i 15 conti correnti intestati ai presunti membri del sodalizio, nei quali la polizia ha accertato depositi e movimenti di denaro per alcuni milioni di euro, molti dei quali a favore della società slovena Loitra, titolare a livello internazione del marchio «bestannunci». Il cui sito è stato per ora oscurato.

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