Ludopatia, 32 mila i giocatori a rischio

L’assessore regionale Lanzarin ha presentato un piano contro la dipendenza da 5,3 milioni di euro
VENEZIA. La loro dipendenza si consuma in silenzio e in solitudine, fino a quando sono sommersi dai debiti che spesso devono accollarsi i familiari. Sono quei giocatori d’azzardo che sfidano in modo compulsivo la sorte, illudendosi di risolvere i problemi con una fortunata vincita. Slot, lotterie e scommesse sono le prime trappole, moltiplicate su Internet. In Veneto si stima ci siano 32.500 giocatori problematici (lo 0,8% della popolazione). Di questi tra i 3.200 e i 3.700 (il 10-15%) sono giocatori patologici e potenziali utenti del Serd (Servizio per le Dipendenze). Nel 2015 il Serd aveva in carica 1.761 utenti e nel 2016 1.881 (765 al primo accesso): numeri molto bassi che dimostrano la difficoltà di agganciare chi soffre di una patologia riconosciuta solo negli ultimi anni. Ieri mattina a Palazzo Balbi l’assessore ai Servizi Sociali Manuela Lanzarin ha presentato il primo piano di prevenzione e contrasto al gioco patologico promosso dalla Regione. Il piano ha lo scopo di diventare una proposta di legge per fare prevenzione. I soldi messi a disposizione sono 5,3 milioni di euro, 4 milioni dal Fondo nazionale lotta al gioco d’azzardo e 1 milione e 280 mila dal Fondo sanitario regionale. Un quarto andrà alla prevenzione, circa 3 milioni e mezzo agli interventi di cura e riabilitazione, mentre il rimanente andrà a finanziare attività istituzionali e ricerca. La quota verrà distribuita nelle nove Usl venete che attualmente hanno in carico 1.881 pazienti. Il picco, dovuto anche alla presenza del Casinò come ha confermato lo psichiatra Graziano Bellìo, è nel Veneziano dove, tra l’Usl 3 Serenissima (356) e Veneto Orientale (83), si raggiungono i 439 utenti. Seguono Verona (309), Vicenza (306), Treviso (300), Padova (286), Rovigo (176) e Belluno (66). Non si sa ancora se il provvedimento preso aumentando l’Irap dello 0,92% ai commercianti che detengono slot abbia avuto successo perché i dati non sono ancora arrivati. Difficile anche dare numeri precisi. Da una ricerca di qualche anno fa la nostra Regione risultava quella con più vittime del gioco. Ora l’assessore ha chiesto all’Area Monopoli di Roma i dati aggiornati del Veneto tra il 2015 e il 2016. La Regione vuole mettere in campo diverse iniziative, come quella di entrare nelle scuole per parlare con gli studenti. «Molti pensano che i Gratta e Vinci non rientrino nel gioco d’azzardo, eppure lo sono» hanno detto Bellìa e la dirigente dell’Unità Dipendenze Carla Midena «Diventa patologico quando si perde il controllo e si gioca in modo compulsivo».


Vera Mantengoli


Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova