Madre e figlia muoiono a 24 ore di distanza: «Erano legatissime, si sono chiamate»

VENEZIA. Scomparse a ventiquattro ore di distanza l’una dall’altra. Madre e figlia che, pur senza sapere l’una dell’altra, hanno scelto di non separarsi fino alla fine.
È la storia di Marcella Tadini Folin, 105 anni, e della figlia Anna Maria, 72. Erano inseparabili, anche se la signora Marcella ormai da una decina d’anni viveva in una casa di riposo veneziana, perché non più autosufficiente.
«Nonostante ciò», spiega l’architetto Marino Folin, già rettore di Iuav e figlio della signora Marcella e fratello di Anna Maria, «mia sorella andava ogni giorno a trovare mia madre in casa di riposo, senza mai mancare un giorno. Con l’emergenza coronavirus tutto si era naturalmente fatto più complicato, per la difficoltà delle visite per i limiti imposti dalla possibile diffusione del contagio, specie all’intero delle case di riposo, ma nonostante questo mia sorella non aveva mai cessato di andare in vista a mia madre, erano legatissime».
In questa vicenda però non c’entra il Covid, perché entrambe sono scomparse per altre cause. «Mia madre, spiega ancora Folin, «se n’è andata per cause dovute all’età avanzata, mentre mia sorella, che era sempre stata bene, ha accusato invece improvvisamente uno scompenso cardiaco che le è stato fatale. Erano due persone conosciute e amate da molti, perché Marcella Tadini, mia madre, era stata maestra elementare alla scuola Renier Michiel e ha formato generazioni di bambini. Mentre mia sorella Anna Maria ha lavorato a lungo prima presso il centro di quartiere della Sala San Leonardo e poi in quello di San Lorenzo, quando i servizi della Municipalità sono stati spostati qui».
Ma la cosa straordinaria di questa doppia scomparsa di madre e figlia è stata la quasi simultaneità con cui è avvenuta, pur senza che appunto l’una sapesse della scomparsa dell’altra. «Ad andarsene per prima è stata mia sorella», spiega ancora l’architetto Folin, «due giorni fa. E mia madre l’ha immediatamente seguita a neanche 24 ore di distanza. Lei non aveva ancora saputo nulla della scomparsa di Anna Maria, ma è come se lo avesse sentito dentro di sé e abbia scelto a sua volta di terminare la sua vita».
Nel mezzo c’era appunto il legame fortissimo che univa le due donne, fatto di una frequentazione quotidiana che neppure il ricovero in casa di riposo aveva mai interrotto in tutti questi anni, quasi rafforzandolo ulteriormente, nonostante la distanza. Un legame che appunto non hanno voluto interrompere fino alla fine, con l’una che ha seguito l’altra. —
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