Mamma e figlia di 16 anni si prostituivano insieme
Prostituta a quindici anni. Oggetto sessuale giovani e adulti, sotto l’occhio della madre che ha accettato di mettere la figlia in vendita sul web e sugli annunci nei giornali. Una storia emersa grazie alla segnalazione di alcuni vicini di casa e alle indagini degli agenti della squadra mobile della Questura di Treviso che hanno svelato una vicenda dai contorni drammatici.
Quello che si sa, oggi, è legato alle indagini degli ultimi tre mesi. Si parla di un anno di prostituzione all’interno di un appartamento trasformato in alcova quasi tutti i pomeriggi, dopo la scuola e prima dell’ora di cena. Tutti gli appuntamenti venivano presi telefonicamente su un numero di cellulare a cui rispondeva direttamente la ragazzina e di rado la madre, che però controllava tutto. Gli accordi venivano presi in maniera generica, senza mai specificare dove fosse l’abitazione e dove si dovessero tenere gli incontri. «Fissavano un appuntamento di massima – spiegano gli investigatori – una volta arrivato sul posto il cliente ritelefonava e si faceva guidare fino all’abitazione».
E’ stato il viavai di uomini sempre diversi a insospettire i residenti della zona e a indurre alcuni di loro a segnalare quella che forse poteva essere una casa a luci rosse. Si pensava che fosse la madre ad aver scelto di prostituirsi. Quando la polizia ha iniziato ad approfondire ha capito che la donna, non era la sola a farlo.
«Fammi prostituire». Questa la frase che la ragazzina avrebbe detto alla madre un anno fa. Ad ammetterlo, lei stessa, davanti agli agenti che due giorni fa sono andati a prenderla a casa per portarla in una struttura protetta mentre arrestavano la madre per induzione e favoreggiamento della prostituzione. Una richiesta choc, davanti alla quale la donna, poco più che trentenne, avrebbe prima risposto no, con fermezza, e poi avrebbe acconsentito e assecondato.
Alla base di tutto una situazione familiare precaria, fatta di problemi economici e un matrimonio fallito. «Un contesto socialmente delicatissimo» dice il dirigente della Squadra Mobile di Treviso Roberto Della Rocca, che sarebbe degenerato nell’ultimo periodo senza che il marito (secondo i riscontri) sapesse nulla di quanto avveniva.
Negli annunci la ragazzina si pubblicizzava senza far vedere il viso. Una foto esplicita, anche per quanto riguardava la sua giovane età che comunque non svelava mai. «Ho vent’anni, non ti preoccupare» avrebbe detto a molti clienti che avevano inteso potesse essere minorenne. C’è chi le ha creduto e chi no. E tra chi non le ha creduto c’è chi ha deciso di girare i tacchi e andar via, e chi ha chiesto e richiesto di lei. I suoi clienti erano in maggioranza trevigiani, ma non mancava chi veniva perfino da fuori provincia, dal Veneziano e dal Padovano. La quindicenne (oggi di anni ne ha sedici) con la madre aveva pattuito solo due regole ferree. Uno: si sarebbe prostituita solo con italiani, nessuno straniero. Due: avrebbe fatto tutto tranne rapporti completi.
La quindicenne si vendeva così, prendere o lasciare, e in base ai riscontri fatti dagli agenti della squadra mobile fissava anche tre appuntamenti al giorno, chiedendo dalle 60 alle 100euro per prestazione.
La madre ora è agli arresti domiciliari.
Quando la polizia l’ha fermata e arrestata, e le ha fatto capire che la figlia le era stata portata via, ha avuto una crisi di pianto.
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